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Tiro a segno, Coppa del Mondo Monaco 2019: Italia, un solo pass olimpico conquistato sinora. Quanto pesa l’addio di Niccolò Campriani

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Da quell’ultimo ultimo tiro sono passati 1011 giorni, eppure l’assenza di Niccolò Campriani non sembra essere ancora stata metabolizzata al meglio dalla Nazionale di tiro a segno, che da domenica prossima sarà di scena a Monaco nella terza tappa della Coppa del Mondo 2019 andando a caccia dei pass olimpici necessari ad aumentare il contingente partecipante ai Giochi di Tokyo 2020.

Rio e Tokyo in un intreccio lungo 18.559,97 km, carente inevitabilmente delle due medaglie d’oro che l’ingegnere toscano seppe raccogliere in Brasile (carabina 10m ad aria compressa e nel format delle 3 posizioni da 50m, ndr) dando seguito al bottino ottenuto a Londra (lì furono un argento e un oro, nelle rispettive specialità) – nel 2012 – dove tutto il mondo si accorse della sua grandezza. Lo shooter fiorentino era un punto fermo del team azzurro, sotto tutti gli aspetti. Un top player, per usare una terminologia presa in prestito dal calcio, un totem: esibiva la sua forza, ma ne forniva anche ai compagni. Alzava il livello, confortava, rassicurava, ti spingeva inevitabilmente a prenderlo come riferimento e a dare di più.

Marco De Nicolo, altra colonna azzurra della Nazionale e in particolare del comparto della carabina, è stato sinora l’unico a ottenere il pass verso il Giappone e questo – in una specialità dove ci sono Lorenzo Bacci e Marco Suppini in rampa di lancio – non può essere un caso. Di contro Petra Zublasing (che è stata anche compagna di vita di Campriani) dopo il quarto posto maturato nella 3 posizioni in terra carioca tre anni fa, sembra aver smarrito la continuità necessaria che nel quadriennio post Londra le aveva consentito di battagliare ad armi pari con l’elite della carabina femminile planetaria.

E la pistola? L’introduzione del contest di Mixed Team e la rimozione della gara della libera da 50m ha penalizzato tantissimo il reparto maschile, che non potendo contare su valide alleate al femminile si è ritrovato di fatto ingolfato a gareggiare in una sola specialità, quella dei 10m ad aria compressa, dove il lotto dei pretendenti però è assai denso e competitivo. La speranza maggiore anche qui è affidata al veterano Giuseppe Giordano e ai prospetti Paolo Monna e Alessio Torracchi, senza dimenticare Riccardo Mazzetti il quale però, da specialista del tiro celere dai 25m nell’automatica, dovrà abbinare forma e un po’ di fortuna per approdare a Tokyo magari confermando la finale a Cinque Cerchi di Rio, dove chiuse al sesto posto al termine di un percorso comunque ottimo.

L’obiettivo ragionevole deve essere quello di raggiungere almeno i 5 pass così come fu a Rio, anche perché arrivare ai 7 di Pechino e Londra al momento sembra quasi impossibile.

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Foto: ISSF / Zangirolami

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