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Tuffi, World Series 2019: spettacolo unico, risultato storico. Ma ai Mondiali sarà un’altra Cina

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La spettacolare tappa di Londra, sia per lo scenario dell’Olympic Park sia per la risposta del pubblico, numeroso, rumoroso e competente, manda in archivio anche l’edizione 2019 delle World Series, cinque tappe in tre continenti con i migliori tuffatori al mondo. Il risultato delle graduatorie generali è sorprendente, anche se largamente atteso: la Cina, infatti, non ha vinto nemmeno uno delle classifiche finali nelle quattro prove più prestigiose, quelle individuali. Due maschili (piattaforma 10m, Daley, e trampolino 3m, Laugher) e due femminili (piattaforma 10m, Kim, coreana del nord, e trampolino 3m, Abel).

C’è un motivo, naturalmente, ed è legato al fatto che nelle prove individuali il regolamento impone di partecipare a tutte e cinque le tappe se si vuole competere per la classifica finale. La Cina lo ha fatto, ma schierano la squadra A, definiamola così, in tre casi e lasciando spazio a seconde, terze e persino quarte linee, negli altri. Quindi di fatto sapendo e accettando già in partenza che avrebbe potuto perdere la classifica generale, dominata agli albori della manifestazione, cioè dal 2007 al 2011, e poi considerata in maniera diversa dai vertici asiatici, negli ultimi due lustri. Non si vuole più perdere di vista l’obiettivo finale, ben tarato su Mondiali e Olimpiadi, anche se il milione di dollari di montepremi fa gola a tutti.

Diverso il discorso per le gare synchro, dove si potevano sommare i punti a squadre, anche se conquistati da coppie diverse: guarda caso in queste sei prove (synchro 3 me 10m uomini e donne, synchro misto 3m e 10m) la graduatoria generale è andata alla potente nazione asiatica. Le seconde e terze linee si sono dimostrate altalenanti: in alcuni casi in grande spolvero, in altri in estrema difficoltà. Certo, i migliori hanno invece potuto testarsi quand’era il momento, e riposarsi successivamente. Una condizione, questa, che potrebbe poi fare la differenza ai Mondiali. Xie, Can (3m uomini) Wang, Shi (3m donne), Yang&Yang (10m uomini) e Zhang, Ren (10m donne) a Gwangju resteranno gli atleti da battere. Ma europei (in primis russi, con Ucraina e Germania in piena fase di ricambio generazionale), canadesi e australiani sono pronti a sfidarli a ogni livello. In particolare, cinque nomi, già ben noti, si stagliano sulla concorrenza: sono quelli di Daley (GBR) e Bondar (russia, ex ucraino) dalla piattaforma 10m uomini; Kim Mi Rae (Corea del Nord) nella stessa gara al femminile e Keeney e Abel dal trampolino 3m donne (senza dimenticare la malese Sabri). Con loro, ogni risultato è e sarà possibile.

L‘Italia alle World Series 2019 aveva un solo posto garantito, quello di Verzotto e Bertocchi nel trampolino 3m synchro misto (grazie alla Coppa del Mondo), ma la coppia azzurra, forse anche giustamente, si è concentrata su altre manifestazioni, vedi gare Nazionali e Grand Prix, incamerando poi esperienza utile solo a Londra, nel gran finale dell’ultimo weekend. Proprio il Grand Prix da quest’anno mette in palio un posto alle World Series 2020 per i vincitori delle singole specialità ed Elena Bertocchi deve assolutamente provarci dai 3 metri: gareggiare per quattro mesi contro Ware, Keeney, Abel e le cinesi è un’esperienza unica, come può ben testimoniare Tania Cagnotto, in passato (salì più volte anche sul podio della classifica finale, pure al secondo posto in un caso). Sarebbe fantastico esserci, fra un anno. Ed è anche per questo motivo che nelle prossime tappe Grand Prix di Madrid e Bolzano gli azzurri saranno presenti in formazione completa.

Adesso, spazio agli Assoluti previsti a Bolzano nel fine settimana, con il ritorno di CagnottoDallapè. La stagione viaggia verso il clou e gli attori protagonisti hanno già dimostrato buona parte del loro valore. In Corea ci divertiremo.

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Foto: TEAM GB (Twitter)

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