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Volley femminile, Finale Champions League 2019: Conegliano-Novara, l’ultima sfida vale la storia

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Una finale di Supercoppa, una finale di Coppa Italia, due sfide di regular season, tre finali scudetto e adesso, sul palcoscenico più importante, quello di Berlino per la finale che vale la Champions League, la Imoco Conegliano e la Igor Gorgonzola Novara sono pronte per la sfida finale, che vale la storia e forse anche la leggenda perchè si tratta per la prima volta dopo tanto tempo di una finale secca, senza la consueta final four, giocata in concomitanza con la maschile per quello che si preannuncia uno degli eventi clou della stagione pallavolistica anche per gli anni a venire.

Per entrambe le squadre il tempo volge già al bello: due titoli per Conegliano, Supercoppa e scudetto, uno per Novara, Coppa Italia e, comunque vadano le cose a Berlino, entrambe le società, con tutte le finali disputate, non potranno che essere soddisfatte del loro cammino stagionale. Una Coppa Campioni, che torna in Italia tre anni dopo quella conquistata a sorpresa da Casalmaggiore, che ruppe un’egemonia turca di sei trionfi negli ultimi dieci anni, fa gola a tutti e, in sede di presentazione, è molto complicato capire chi arriverà al meglio a questa sfida.

C’è una favorita d’obbligo che si chiama Imoco Conegliano: le venete hanno dato prova di solidità lungo tutta la stagione, superando i momenti più difficili con grande determinazione e con una qualità di gioco di alto livello e soprattutto hanno chiuso, non più di due settimane fa, in sole tre gare, la serie di finale del campionato proprio contro l’Igor Gorgonzola, surclassata nel primo match, battuta con qualche sussulto nella seconda gara e sconfitta al tie break in un terzo atto che ha finalmente regalato emozioni e ha detto che Novara non è così lontana dalle venete.

Sempre partendo dalla serie di finale scudetto, la differenza a favore di Conegliano l’hanno fatta in particolare due reparti: l’alzatrice Wolosz, che ha incantato nei play-off e in particolare nelle sfide di finale vincendo nettamente il duello a distanza con Carlini e le bande con Sylla e Hill nettamente più efficaci di Plak, Bartsch, Piccinini e Nizetich, fatte ruotare da Barbolini per necessità di variare l’ordine degli addendi ma senza che il risultato cambiasse più di tanto, sia in attacco (dove Plak e Bartsch avevano qualcosa in più), sia in ricezione (dove Piccinini dava maggiori garanzie). Colmare questi due gap in sole due settimane sarà molto difficile per Novara ma sperare in una partita secca sopra le righe di almeno un paio delle atlete citate in precedenza, magari partendo da Carlini, è lecito e se si verificasse potrebbe voler dire mettere un “bug” nella macchina perfetta di Conegliano, che, tra l’altro, può contare su una De Gennaro anima della difesa veneta, decisiva nelle finali scudetto (Sansonna, pur non al meglio, non ha sfigurato) e su una Fabris che forse non può competere nell’uno contro uno con Egonu ma che può sempre dire la sua in attacco, con percentuali estremamente positive.

Novara può avvalersi, per l’ultima volta, del “fattore Egonu”: già perché questo è il passo di addio dell’opposto azzurro con la maglia delle piemontesi e, da domenica, Egonu sarà una giocatrice di Conegliano, delle rivali di tutto. Dall’attaccante ormai diventata una star del volley mondiale si attende una partita di altissimo spessore, con la continuità che le è mancata in tante fasi della stagione e in particolare nelle tre sfide di finale: devastante sì ma solo per alcuni tratti, mentre in altri a litigare con le traiettorie a caccia delle deviazioni del muro avversario che non sempre sono arrivate. Egonu è l’anima di questa Novara e, per l’ultima volta, vorrà far sognare i suoi tifosi sul palcoscenico più importante d’Europa. Appuntamento a domani alle 16.00 per l’ultima sfida della stagione tra Conegliano e Novara.

 

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Foto: Salvo Barbagallo Live Photosport

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