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Basket, Finale Scudetto 2019: arriva Gara-7, il giorno del giudizio. Venezia e Sassari si giocano lo scudetto nella notte del Taliercio

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Sei partite non sono bastate, e due ribaltamenti del fattore campo neanche. L’Umana Reyer Venezia e il Banco di Sardegna Sassari giocheranno questa sera, al Taliercio, gara-7 della finale scudetto. Stavolta non c’è domani: la vittoria manda in paradiso, la sconfitta ferma appena a un passo.

Per la terza volta la Serie A ha modo di assistere a una gara-7, da quando sono state istituite le serie in cui vince la formazione che per prima conquista quattro successi. La prima occasione si ebbe nell’annata 2013-2014: Curtis Jerrells, con un tiro ormai nella storia del basket italiano, gelò il PalaEstra di Siena per forzare il ritorno al Forum di Assago e riportare al successo l’Olimpia Milano dopo 18 anni dall’ultimo scudetto. La seconda, invece, si verificò proprio l’anno dopo: anche in questo caso accadde qualcosa di epico, e cioè la gara-6 ormai consegnata alla leggenda della nostra pallacanestro tra Sassari e Reggio Emilia. Tre supplementari, colpi di scena a non finire e poi il successo della Dinamo di Meo Sacchetti, che poi trovò in gara-7 la forza per rimontare quasi venti punti di svantaggio nel primo quarto e diventare tricolore al PalaBigi dopo un finale tiratissimo.

Stavolta si giocherà in un ambiente caldo, anzi caldissimo, quello del Taliercio, che ha fatto sperimentare ai giocatori sostanzialmente tutto il possibile: afa, umidità, trombette e chi più ne ha più ne metta. Gli uomini di Gianmarco Pozzecco arrivano a questa sfida sull’onda dell’entusiasmo generato dalla vittoria in gara-6 e soprattutto da una giocata la cui fama si è già propagata oltreoceano, arrivando alle orecchie della ESPN: la demoniaca schiacciata di Tyrus McGee sopra Mitchell Watt, un gesto atletico che in finale non si vedeva dal decollo di Gigi Datome nella serie finale Roma-Siena del 2013. La squadra di Walter De Raffaele, invece, conta proprio sul suo palasport e sul fatto che, finora, le due gare decisive già disputate non le ha fallite, nei quarti contro Trento e in semifinale a Cremona.

E’ giunto il momento, da una parte e dall’altra, che ognuno dia il proprio contributo per questo atto decisivo. Venezia conta sulla risalita di Stefano Tonut, nullo al PalaSerradimigni, e su tutta la batteria americana. Fondamentali saranno due fattori: la possibilità di alternare Mitchell Watt e Gasper Vidmar senza che debbano avere problemi di falli, oltre a quelli già creati da Jack Cooley, e la giusta vena di Michael Bramos e Austin Daye, da cui passa tanto per la Reyer. Sassari, invece, ha ormai nel già citato Cooley e in Rashawn Thomas i due principali terminali offensivi, quelli che saranno inevitabilmente chiamati ad assumersi il maggior carico di responsabilità. Gianmarco Pozzecco dovrà trovare il modo di scardinare l’impianto difensivo veneziano, capace più volte di mandare in tilt gli schemi d’attacco della Dinamo dentro l’arco. Tutto da vedere quello che potrà fare il trio italiano, con Marco Spissu e Achille Polonara più indiziati rispetto a Stefano Gentile, che gioca non in perfette condizioni, per contribuire attivamente alla causa sarda.

Tutto pronto, dunque, per una serata che non sarà come le altre: si decide chi succederà a Milano nell’albo d’oro della Serie A.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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