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Basket NBA: si ritira Tony Parker, leggenda dei San Antonio Spurs e di Francia

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Con un lungo post sulla propria pagina Facebook, arriva l’annuncio del ritiro di Tony Parker dopo una carriera lunga vent’anni, la maggior parte dei quali trascorsi in NBA con le casacche dei San Antonio Spurs e, per la stagione conclusiva della sua parabola cestistica, agli Charlotte Hornets.

Cittadino del mondo, di passaporto francese, con cittadinanza americana, nato a Bruges il 17 maggio 1982, figlio di un ex professionista statunitense e di una modella olandese, Parker inizia la propria parabola professionistica nel 1999 all’attuale Paris Racing Basket, con cui raccoglie buoni piazzamenti in Pro A e un po’ meno fortuna in Coppa Saporta. Il talento di questi 188 cm per 80 kg, però, si vede, anche se dall’altra parte dell’oceano se ne accorgono in pochi. Tra quei pochi, ci sono i San Antnonio Spurs, che rinnovano la specialità della casa chiamata “steal of the draft” e lo selezionano al numero 28 nel 2001, l’anno in cui prima scelta (dei Washington Wizards forti del secondo ritorno di Michael Jordan per due stagioni) si chiama Kwame Brown, che in carriera di tale investitura mai ha saputo cosa farsene.

Il debutto in NBA, il 30 novembre 2001 contro i Los Angeles Clippers, lo rende il più giovane esordiente in maglia Spurs a 19 anni, 6 mesi e 13 giorni, ma anche il terzo francese nella massima lega professionistica americana dopo Tariq Abdul-Wahad e Jerome Moiso (visto poi anche a Roma e Fortitudo Bologna). La prima stagione è anche l’unica in cui ha una media punti inferiore a 10 (9.2) per lunghissimo tempo, perché dall’annata 2002-2003 fino a quella 2016-2017 vi rimane sempre sopra. Sotto la sua guida, gli Spurs conquistano non meno di quattro anelli. Pur cresciuto nella parte finale dell’epoca di David Robinson, Parker diventa parte di un trio praticamente indissolubile nella pallacanestro predicata da Gregg Popovich, quello con Tim Duncan e Manu Ginobili. Sono loro tre i grandi protagonisti di quindici anni abbondanti in Texas: in particolare, Parker è sei volte All Star, tre volte nel secondo miglior quintetto NBA, una volta nel terzo, e soprattutto MVP delle Finals 2007, quelle vinte da San Antonio per 4-0 contro i Cleveland Cavaliers di un LeBron James in fase di maturazione. A livello individuale la sua stagione migliore è quella 2008-2009, in cui mette a segno 22 punti a gara, salendo a 28.6 nei playoff. Dopo 17 anni di servizio in maglia Spurs, e passato dal crescere sotto David Robinson all’osservare la crescita di Kawhi Leonard, decide di concedersi un ultimo ballo, ma a Charlotte, con gli Hornets, dov’è accolto dal suo connazionale Nicolas Batum.

Con la Nazionale francese, invece, raccoglie la soddisfazione più grande nel 2013: l’oro agli Europei di Slovenia nella finale contro la Lituania, oltre al riconoscimento quale MVP della manifestazione e quello di miglior realizzatore. Tre le ulteriori medaglie continentali: nel 2011 (argento), 2005 e 2015 (bronzo). Ha partecipato a due Olimpiadi, quelle di Londra 2012 e Rio 2016, con la Francia sesta entrambe le volte.

Questo il suo messaggio su Facebook: “E’ con grande emozione che mi ritiro dal basket, è stato un viaggio incredibile! Neppure nei miei più folli sogni avrei pensato mai di vivere questi incredibili momenti nella NBA e nella squadra nazionale francese. Grazie per il supporto incondizionato alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei compagni di squadra, ai miei allenatori e a tutti i tifosi nel mondo“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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