Beach Volley
Beach volley, Campionato Mondiale 2019 Amburgo. Tris azzurro per stupire: le ambizioni italiane alla rassegna iridata
L’Italia torna a tre punte dopo due edizioni con due sole coppie al via ai Campionati Mondiali. Ad Amburgo la wild card assegnata in extremis a Ranghieri/Caminati ha regalato una coppia in più al movimento tricolore che non sta attraversando la stagione più semplice, per via dei problemi fisici delle sue coppie di riferimento. La coppia di punta del movimento, Lupo/Nicolai, da sempre “allergica” ai risultati nei tornei iridati (massimo nono posto conquistato), è reduce da un lungo stop (un mese e mezzo) a causa di un brutto infortunio al dito occorso a Daniele Lupo alla vigilia del torneo di Xiamen in Cina.
A Ostrava gli azzurri hanno dimostrato, seppure a sprazzi, di non aver perso lo smalto ma pensare ad un torneo travolgente da parte degli azzurri è difficile. La classe c’è e in teoria i tempi dilatati del torneo mondiale potrebbero favorire il recupero degli italiani che non salgono sul podio di un grande torneo da undici mesi ma che hanno anche grande capacità di recupero. Negli occhi degli appassionati c’è ancora la sfida da incubo dei sedicesimi dell’ultimo mondiale sull’isola sul Danubio a Vienna contro i canadesi Pedlow/Schackter che bloccarono gli ingranaggi di quella che sembrava una macchina perfetta. La voglia di riscatto, dunque, non manca per gli azzurri che, messe in soffitta bende e stampelle, si spera, hanno come primo obiettivo la qualificazione a Tokyo per la quale servono tanti punti negli appuntamenti clou della stagione (Amburgo, Gstaad, Vienna e Roma su tutti). Non sarà un girone impossibile quello degli azzurri che se la vedranno in sequenza con Soares/Nguvo del Mozambico, con gli austriaci Seidl/Waller e i brasiliani Andre/George.
Un Mondiale come trampolino di lancio anche per Alex Ranghieri e Marco Caminati, che assieme finora hanno giocato ben poco da quando hanno deciso di unire le forze un anno e mezzo fa. Il ginocchio di Ranghieri si è messo di traverso in tutti i modi, impedendo ai due azzurri di poter giocare e crescere assieme per tutta la passata stagione e da lì è stata una rincorsa continua, tra un’infiltrazione e un massaggio, per il campione friulano che sembra finalmente essere arrivato alla fine del suo calvario. La prima parte della stagione, proprio per questi motivi, non è stata all’altezza delle aspettative con tante, troppe sconfitte ma il buon torneo da Aydin potrebbe ridare agli azzurri lo slancio per risalire la china. Il girone non è certo semplice con le sfide proibitive sulla carta contro i russi Stoyanovskyi/Krasilnikov e i vice campioni del mondo austriaci Doppler/Horst, mentre più alla portata sembra la sfida con i giapponesi Gottsu/Aceba.
Difficile sapere cosa ci si può attendere da Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth. Le azzurre, che si sono ritrovate dieci mesi fa dopo lo stop per doping di Orsi Toth, sono ripartite fortissimo sotto la guida di Terenzio Feroleto, poi quest’anno qualche difficoltà, risultati al di sotto delle attese e il risentimento muscolare che ha bloccato la giocatrice pugliese prima della trasferta a Itapema, costringendo la coppia a saltare la trasferta brasiliana e anche il torneo di Ostrava e dunque ad arrivare un po’ a fari spenti all’appuntamento mondiale. Le potenzialità ci sono, bisognerà capire la condizione della coppia italiana che lo scorso anno ha fatto molto bene dopo il rientro, aprendosi la possibilità della qualificazione olimpica. Menegatti/Orsi Toth se la vedranno nel girone con le sorelle canadesi McNamara/McNamara, con le paraguayane Michelle/Pati e le tedeschen Ittlinger/Laboureur.
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