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Beach volley, Campionato Mondiale Amburgo 2019. Le favorite del torneo femminile: tra i due litiganti Brasile e Usa potrebbero godere Australia e Canada

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Brasile e Usa si sono ripresi lo scettro di grandissime scuole del beach volley mondiale dopo qualche anno di appannamento, a poco più di dodici mesi dall’appuntamento olimpico di Tokyo 2020. Ludwig/Walkenhorst, ma un po’ tutto il movimento tedesco, nelle passate tre stagioni, ha riportato in auge l’Europa in una disciplina, il beach volley femminile, dove Brasile e Usa hanno fatto la voce del padrone per lustri interi ma adesso sembra tutto tornato come prima con un tris di variabili impazzite, la più credibile delle quali è costituita dalla coppia australiana Clancy/Artacho del Solar, capace di vincere ben quattro tornei lo scorso anno e uno nella stagione in corso, l’ultimo, a Varsavia, mettendo assieme anche altri due podi, un argento e un bronzo. L’altra scheggia arriva dall’Europa ed è costituita dalle ceche Hermannova/Slukova che avevano iniziato alla grande la stagione vincendo Kuala Lumpur e chiudendo seconde a Xiamen ma nelle ultime uscite hano segnato il passo, uscendo sconfitte nei primi turni e sgonfiando un po’ gli entusiasmi.

Entusiasmo forte, invece, in Canada con due frecce all’arco della nazionale della foglia d’acero. Bansley e Wilkerson (ora conosciuta come Brandie) da una parte (vittorie in questa stagione, ma nel 2018, a Las Vegas e Chetumal) e Pavan e Humana Paredes (ora per tutti Melissa) con il loro doppio secondo posto a Las Vegas e Itapema, vanno all’assalto del duopolio brasiliano con le carte in regola per dire la loro in chiave iridata.

Tutto questo, però, ricordando che le favorite sono proprio loro, brasiliane e statunitensi. Contingente più giovane, quello carioca, con un ricambio generazionale che è già di fatto avvenuto e molto più attempato per gli Usa che pescano ancora tra le più esperte per essere competitive a livello mondiale e per far capire che l’atleta di beach volley è fra i più longevi di tutte le discipline di fatica.

Agatha/Duda e Ana Patricia/Rebecca sono le due coppie più credibili del movimento carioca. Sono quelle che sin sono date battaglia nel circuito locale Banco do Brasil e che hanno raccolto le maggiori soddisfazioni nel Tour Mondiale finora, non senza qualche black out che fa preoccupare i tifosi verde-oro. In stagione Agatha/Duda hanno vinto un torneo, quello di Ostrava contro le rivali e compagne Ana Patricia/Rebecca, che, a loro volta, hanno fatto centro tre volte in stagione, Qinzhou, nel 2018, The Hague e Xiamen, presentandosi come favorite d’obbligo quantomeno per il podio ad Amburgo. Attenzione anche a Maria Antonelli/Carol, terze a Varsavia e in crescita nell’ultimo periodo.

In casa Usa c’è l’imbarazzo della scelta perchè se è vero che un anno fa gli Stati Uniti brancolavano quasi nel buio, accontentandosi di risultati nei tornei minori e dando l’impressione di essere alla fine di un ciclo fatto di campionesse e medaglie, oggi gli Usa sono più credibili che mai con Klineman/Ross coppia di punta del movimento (vittorie a Itapema e Yangzhou per loro in stagione), con Stockman/Larsen che sono cresciute moltissimo fino a giocare (e perdere contro Clancy/Artacho del Solar) e perdere la finale del torneo di Varsavia che ha preceduto il Mondiale ma soprattutto con la guerriera Kerri Walsh Jennings che, a 40 anni, vuole la sua quinta medaglia olimpica e, in coppia con Brooke Sweat a tre anni di distanza dall’ultima vittoria, a trionfare nel World Tour, nel 4 stelle di Jinjiang, mettendo in carniere anche il secondo posto di Kuala Lumpur, i terzi di Sydney e Chetumal e il quarto di Ostrava in una stagione che inizia ad assomigliare a una di quelle di una decina di anni fa. Dovesse risalire sul podio mondiale a 40 anni sarebbe una impresa leggendaria.

Infine c’è la Germania che gioca in casa ma arriva all’appuntamento più atteso fra le mura amiche con le ossa un po’ rotte da una ristrutturazione che non ha risparmiato nessuna coppia dell’epoca d’oro. L’addio di Walkenhorst ha portato ad un rimpasto totale e forse proprio Laura Ludwig, in coppia con Kozuch, è il binomio su cui punta realmente il movuimento tedesco per provare a tornare sul podio dopo il trionfo di Ludwig(Walkenhorst a Vienna che fece per un anno essere le tedesche campionesse in carica di tutto: Mondiali, Olimpiadi ed Europei. Laboureur/Ittlinger e Borger/Sude dovranno cercare di assimilare tutta l’energia possibile per conquistare un risultato di elite in una stagione fin qui piuttosto anonima.

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Foto Fivb

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