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Calcio, Europei Under21: l’Italia sfata il tabù Spagna. Federico Chiesa un’ira di Dio

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Tanta attesa e tanta tensione. Così è stata vissuta la vigilia del match d’esordio degli Europei Under21 2019 di calcio dalla Nazionale di Gigi Di Biagio. La sfida, la prima del gruppo A, era di quelle toste, contro la Spagna, squadra che non battevamo dal lontano 2006, quando nel famoso playoff andammo in Spagna e Giorgio Chiellini e Riccardo Montolivo ci regalarono una gioia indescrivibile. Di acqua sotto i ponti ne era passata e non c’era verso di uscire indenni da un confronto che da quel momento aveva sorriso sempre alle Furie Rosse. L’obiettivo era solo uno: vincere, perchè è la formula stessa del torneo continentale a richiederlo. Tre gironi da quattro squadre, le tre vincitrici e la migliore seconda si qualificano alle semifinali. Semifinaliste che poi staccheranno il biglietto per le Olimpiadi di Tokyo 2020, anche se in caso di presenza dell’Inghilterra si dovrebbe disputare uno spareggio tra le altre seconde classificate per assegnare l’ultimo posto a disposizione per i Giochi, dal momento che la Gran Bretagna non sarà eleggibile nel computo a Cinque Cerchi.

Fatta questa premessa, lo stadio Dall’Ara di Bologna era pronto per sostenere gli azzurrini. I primi 30′ però sono stati da incubo. I nostri portacolori sono stati irretiti dal possesso di palla spagnolo e dal genio di un Dani Ceballos molto ispirato, come lo splendido tiro a giro valso il gol del vantaggio, testimonia. Serviva una scossa ed era l’uomo più atteso a darla: Federico Chiesa. Un ira di Dio il calciatore della Fiorentina sulla fascia sinistra. Dribbla, scatta, tira e si sacrifica. Un calciatore completo il figlio del grande Enrico, che ha fatto del rettangolo verde emiliano il suo palcoscenico: prima il tiro-cross (pareggio), anche con un pizzico di fortuna, e poi una rete di pura determinazione e voglia (il 2-1), sfruttando il lavoro in area del subentrato Patrick Cutrone.

L’Italia di minuto in minuto ha acquisito fiducia ed anche se qualche appoggio sbagliato ha fatto un po’ storcere il naso, la mediana composta da Pellegrini, Mandragora e Barella è cresciuta d’intensità e qualità e il rigore realizzato con classe dal centrocampista della Roma è stata la chiosa. Stavolta gli iberici non hanno potuto fare nulla, stavolta siamo stati più forti noi perché i calciatori migliori militavano e militano tra le nostre fila. Ne dovrà tener conto Di Biagio, forse non immune da responsabilità relativamente all’approccio alla partita troppo timido. Ci si augura che questo risultato sappia dare maggior serenità a tutto l’ambiente azzurro perché il match contro la Polonia (mercoledì 19 giugno), vincitrice a sorpresa contro il Belgio, è un’altra sfida da vincere per volare in semifinale con ulteriore convinzione.

 

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Foto: LaPresse

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