Ciclismo
Ciclismo, Vincenzo Nibali alla Trek-Segafredo. Lo stipendio e le prospettive. Una buona notizia per Giulio Ciccone…
Vincenzo Nibali ha firmato un biennale con la Trek-Segafredo per le stagioni 2020-2021. Ad annunciarlo è stato Massimo Zanetti, patron della Segafredo Zanetti SPA, celebre azienda italiana nota in tutto il mondo per la preparazione e vendita del caffè: l’ufficialità arriverà però solamente ad inizio agosto.
Si tratterà del quarto cambio di casacca nella carriera dello Squalo, che fece il suo debutto tra i professionisti nell’ormai lontano 2005 con la Fassa Bortolo, prima di passare alla Liguigas nel 2006, all’Astana nel 2013 ed infine alla Bahrein-Merida nel 2017. In mezzo una serie di trionfi che lo hanno consacrato tra i miti leggendari del ciclismo mondiale. Il siciliano figura tra i Magnifici Sette capaci di aggiudicarsi la Tripla Corona (vittoria a Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna), inoltre vanta nel proprio palmares classiche monumento come la Milano-Sanremo ed il Giro di Lombardia (conquistato in due edizioni).
Secondo le prime indiscrezioni, il fuoriclasse dovrebbe percepire uno stipendio da circa 3,7 milioni di euro a stagione. Non sono pochi: una cifra che lascia intendere come la compagine americana (ma di forte matrice italiana) abbia deciso di investire su un corridore considerato ancora pienamente in grado di lottare sia per i grandi giri sia per le corse di un giorno più prestigiose. Non è un caso che lo stesso Nibali, come ha confidato ad OA Sport, non si sia prefissato un termine per porre fine alla propria carriera: “Finché starò bene ed il fisico mi consentirà di competere ad alti livelli, perché devo smettere? E’ una cosa a cui non penso“.
Lo Squalo porterà con sé tutto lo staff con il quale ha costruito i trionfi delle ultime annate: l’inseparabile preparatore atletico ed amico Paolo Slongo, il massaggiatore Michele Pallini, il medico Emilio Magni ed anche il fratello Antonio, messosi in luce come utilissimo gregario nel Giro d’Italia appena concluso. A 34 anni e mezzo Nibali è conscio di non potersi permettere salti nel vuoto: per questo l’unica via da perseguire resta quella di continuare a contare sul gruppo di cui si fida ciecamente. Una scelta che la Trek-Segafredo ha sposato in pieno.
Ipotizzando almeno altre 2-3 stagioni ai massimi livelli, appaiono molteplici gli obiettivi ancora da raggiungere: dal record assoluto di podi nei grandi giri del francese Jacques Anquetil (13, al momento l’azzurro si trova a quota 11), fino alla tanto agognata prima affermazione con la maglia della Nazionale (ed i percorsi delle Olimpiadi e dei Mondiali 2020 strizzano l’occhio ad un possibile acuto del campionissimo siculo).
Nibali ha ricevuto rassicurazioni da parte del generale manager Luca Guercilena sulla competitività della squadra, che giocoforza andrà rafforzata nell’ottica di garantire allo Squalo dei gregari all’altezza nei grandi giri. Non è escluso, ad ogni modo, che a disposizione del siciliano possano mettersi anche corridori del calibro dell’australiano Richie Porte e dell’olandese Bauke Mollema, che attualmente rappresentano le punte del compagine per le corse a tappe.
Se la speranza resta quella di ammirare un Nibali all’arrembaggio ancora per qualche anno e con l’auspicio di riabbracciare Fabio Aru, che rientrerà in gara domenica 9 giugno al GP di Lugano, l’Italia da tempo sta cercando (con enorme fatica…) nomi nuovi per i grandi giri. Uno di questi potrebbe essere Giulio Ciccone. L’abruzzese ha brillato al recente Giro d’Italia conquistando la maglia azzurra come miglior scalatore ed aggiudicandosi la tappa con arrivo a Ponte di Legno, domando il Mortirolo con un’azione autoritaria e talentuosa. Il 24enne nativo di Chieti milita proprio nella Trek-Segafredo, dunque potrebbe certamente beneficiare dell’approdo dello Squalo, da cui potrebbe carpire segreti e dritte per adottare uno stile di vita vincente.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Pier Colombo