Coppa America 2019, le favorite. Brasile davanti a tutti anche senza Neymar, Argentina e Uruguay un passo indietro

Si aprirà questo fine settimana la Coppa America 2019, uno degli appuntamenti più attesi della stagione estiva calcistica che si terrà per la quinta volta nella storia in Brasile. La CONMEBOL, ente organizzatore del torneo, ha stabilito che questa edizione sarà l’ultima a disputarsi in un anno dispari poiché dal prossimo anno l’evento si svolgerà con la stessa cadenza degli Europei. Le formazioni presenti saranno 12 e per la prima volta nella storia non ci saranno squadre della CONCACAF (la Federazione del Nord e del Centro America). Parteciperanno invece ad invito Giappone e Qatar. La formula prevede tre gironi da quattro: le prime due più le due migliori terze avranno accesso al tabellone dei quarti di finale.

La formazione favorita alla vigilia è senza alcun dubbio il Brasile. Dall’arrivo in panchina di Tite, la squadra verdeoro sembra essersi ritrovata anche a livello internazionale disputando un Mondiale positivo nonostante la sconfitta nei quarti di finale contro il Belgio. L’assenza di Neymar e l’infortunio di Arthur rappresentano sicuramente due problemi non indifferenti da risolvere, ma il tecnico brasiliano può disporre di valide alternative. Nel reparto offensivo Roberto Firmino e Gabriel Jesus si ritroveranno dopo una stagione combattuta a viso aperto con le maglie rispettivamente di Liverpool e Manchester City, mentre a centrocampo talento e fisicità si sposano al meglio in giocatori come Casemiro, Allan e Fernandinho. La solidità difensiva e la sicurezza che deriva da un portiere come Alisson, grande protagonista nella stagione del Liverpool coronata con il successo della Champions League, rappresentano un ulteriore valore aggiunto. Considerando anche il vantaggio di giocare in casa, appare evidente come il Brasile sia la principale favorita per il successo finale, una vittoria che manca dal lontano 2007.

Tra le avversarie, due formazioni sembrano avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza. La prima è sicuramente l’Argentina, il cui rendimento resta però pesantemente condizionato da quello di Leo Messi. Il fuoriclasse del Barcellona ha disputato un’ottima stagione, ma il suo rapporto complicato con la maglia dell’Albiceleste è ormai noto. Dopo il clamoroso fallimento del Mondiale, il n.10 di Rosario sembrava intenzionato a lasciare la Nazionale, ma la decisione iniziale si è ribaltata. La formazione argentina è reduce da due finali consecutive perse entrambe contro il Cile e vuole porre fine alla maledizione. La seconda squadra che può sicuramente impensierire il Brasile è l’Uruguay guidato dall’eterno Oscar Tabarez. La solidità difensiva garantita dalla coppia dell’Atletico Madrid composta da José Gimenez e Diego Godin (dalla prossima stagione con la maglia dell’Inter) è il principale punto di forza, mentre Luis Suarez e Edinson Cavani rappresentano un potenziale offensivo di assoluto valore a disposizione del Maestro. La grinta e la determinazione del gruppo uruguaiano sono ormai diventate proverbiali e le premesse per provare a rovinare la festa del Brasile in casa non mancheranno.

Tra le possibili sorprese rientrano il Cile e la Colombia. La prima ha vinto le ultime due edizioni nel 2015 e nel 2016, ma non sembra avere una rosa all’altezza dei precedenti considerato anche il dato anagrafico: giocatori come Mauricio Isla, Alexis Sanchez e Arturo Vidal, che rappresentano l’ossatura della squadra, sembrano aver superato il periodo migliore delle rispettive carriere. Discorso differente invece per la compagine colombiana, il cui punto di riferimento resta il capitano Radamel Falcao, ma tra le cui fila ci sono comunque giocatori di talento reduci da una stagione molto positiva come l’attaccante dell’atalanta Duvan Zapata oppure l’esterno della Juventus Juan Cuadrado.

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roberto.pozzi@oasport.it

Foto: Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com