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Formula 1
F1, GP Canada 2019: Sebastian Vettel, un errore pagato carissimo. Ma la Mercedes era superiore con le gomme hard
Sebastian Vettel non starà attraversando il suo migliore momento della carriera ma, ad onor del vero, non si può nemmeno dire che sia baciato dalla fortuna. Il quattro volte campione del mondo è reduce da mesi complicati, quasi un anno senza vittorie, nei quali ha commesso talvolta errori pesanti e testa-coda sanguinosi. Dopo un avvio di Mondiale di Formula Uno 2019 che sembrava nuovamente portare la sua china verso il basso, nelle ultime uscite il tedesco aveva dimostrato di aver compiuto passi in avanti notevoli.
Il fine settimana di Montreal, per esempio, lo ha visto nuovamente in pole position e, per un soffio, non lo ha visto spezzare il tabù delle vittorie che si prolunga da Spa 2018. Oggi è mancato davvero poco al nativo di Heppenheim. Tutto è stato perfetto, ha dato tutto quello che aveva e forse anche di più e ha cercato di estrarre il massimo da una SF90 che su questo tracciato poteva dare il proprio meglio. L’unico neo, piccolo, grande, importante, da mangiarsi le mani, è stato l’errore nella chicane 3-4 che ha portato alla penalità di 5 secondi.
Una uscita di pista di pochi istanti che, tuttavia, è costata a carissimo prezzo. La rabbia del pilota di Maranello è ovviamente giustificata ma lo dovrà spingere ancor più ad essere perfetto. Senza quella sbavatura sarebbe arrivata la vittoria, ed è da questo aspetto che deve partire. Come ha confermato lo stesso Vettel a fine gara, oggi la Mercedes era la vettura più veloce, e lui per tenerla dietro aveva dato tutto. Stava gestendo la gara nonostante le gomme hard che facevano volare la W10 di Hamilton.
Il vero ago della bilancia è stato proprio questo. Le gomme marchiate di bianco. Nel corso dei long run del venerdì il team di Maranello non le aveva provate, avendone solamente un set per pilota. Un inconveniente che è costato a caro prezzo. Le Frecce d’argento volavano con la mescola più dura, mentre le Rosse non la sfruttavano al meglio come successo, invece, con le medie. Un fattore che, alla lunga, ha fatto la differenza e che ha inciso nel forcing dell’inglese. La Ferrari parte decisamente indietro rispetto ai rivali e ha la consapevolezza che, per vincere una gara, dovrà essere perfetta dalla FP1 del venerdì sino alla bandiera a scacchi della domenica. Non occorrono miracoli, ma concretezza. il Mondiale è già ampiamente concluso, per cui correre senza pressioni potrebbe essere un punto a proprio favore.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: LaPresse