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Formula 1

F1, GP Francia 2019: il circuito di Le Castellet ai raggi X. Presenti due rettilinei, ma la Ferrari può soffrire nel “misto”

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Mancano ormai solo poche ore all’avvio ufficiale del GP di Francia, ottavo round del Mondiale, dove le vetture della F1 torneranno a sfrecciare lasciandosi alle spalle il caotico appuntamento canadese che potrebbe però anche non essersi ancora concluso del tutto, vista l’istanza di revisione presentata dalla Ferrari alla FIA nei giorni scorsi.

Il Paul Ricard è un tracciato apparentemente agli antipodi rispetto a quello dell’ultima corsa che aveva visto le Rosse molto vicine alle Mercedes, con la conformazione che per certi versi ricorda molto più da vicino quel “maledetto” Montmeló dove si è manifestata in modo enorme la differenza tra le Frecce d’Argento e il resto del mondo; una somiglianza che è facilmente notabile anche nella vista dall’alto del disegno del circuito francese, ma che non necessariamente significa che assisteremo un weekend a senso unico come quello di un mese fa in Spagna.

A Le Castellet spesso ultimamente si sono svolti dei test sulle vetture, ma l’appuntamento ufficiale col Mondiale è rientrato per la prima volta in calendario solo l’anno scorso dopo un’assenza di ventisette anni: oltre a essere stato completamente riasfaltato, gli organizzatori hanno operato, precedentemente al GP del 2018, un’importante modifica allo storico rettilineo del Mistral, introducendo una chicane all’incirca a metà che l’anno scorso è stata un’altra buona occasione di sorpasso per i piloti, in un tracciato dove superare appare comunque non impossibile. I 5842 metri iniziano con il rettilineo principale che introduce un tratto veloce e con un paio di buone staccate sfruttabili dalle vetture in lotta per tentare qualche attacco, la S de la Verrirer (Curva 1) e la Virage de l’Hotel (Curva 3); la lunga 4 sfocia nel lungo rettifilo del Mistral sopra citato al termine del quale troviamo l’altro simbolo di questo circuito, la Signes, una curva ad altissima percorrenza verso destra che immette nell’ultima parte molto lenta e guidata, dalla 11 alla 15 che richiede una perfetta trazione e va a stressare fortemente gli pneumatici; al pari del Montmeló quindi, il terzo settore rappresenta il maggior punto di preoccupazione per la Casa italiana.

Le vie di fuga sono spesso in asfalto, elemento che dovrebbe aiutare i piloti più del solito a salvarsi in caso di piccoli errori, ma è necessario stare particolarmente attenti a non rovinare le gomme con frenate brusche; il Paul Ricard  richiede dunque ai team un bilanciamento ottimale perchè garantisca sia grip nella parte guidata sia velocità sui due lunghi rettilinei e in questo senso le ultimissime novità che giungono da Maranello sul ribilanciamento completo delle proprie vetture rispetto al setting con cui hanno corso fino al Canada rappresenta un buon motivo per poter avvicinarsi al fine settimana con qualche curiosità in più.

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Twitter: MickBrug

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