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Formula 1

F1, GP Francia 2019: le pagelle. Hamilton un astronauta su uno Shuttle, Bottas affossato, Leclerc combattente e Vettel scoraggiato

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E anche l’ottavo round del Mondiale 2019 di F1 è andato in archivio. Sulla pista di Le Castellet (Francia), si è consumato un GP privo di spunti particolari, fatta eccezione per la battaglia nelle posizioni di rincalzo. Andiamo quindi a valutare quali sono state le risposte della pista, mettendo i puntini sulle i:

LE PAGELLE DEL GRAN PREMIO DI FRANCIA 2019

LEWIS HAMILTON 10 – Per parlare di quest’uomo dovremmo elencare numeri e statistiche. Certo, 79 vittorie in carriera (-12 da Michael Schumacher) sono tanta roba. Oggi, però, Lewis non voleva vincere ma stra-vincere. Lo ha fatto dalla prima all’ultima tornata, sfiorando il giro più veloce della corsa nonostante le sue gomme fossero finite. Che altro si può aggiungere? Davvero, poco. Un campionato che, salvo cataclismi, è già finito perché otto vittorie consecutive di una macchina sono cose da McLaren 1988, con la sostanziale differenza che in quel periodo c’erano Ayrton Senna ed Alain Prost a farci divertire. E oggi? Solo un astronauta a bordo di uno Shuttle. Il +36 su Valtteri Bottas e il +76 su Sebastian Vettel sono una raccomanda con ricevuta di ritorno dai contorni iridati. Game, set and match. Le dichiarazioni a fine gara, ai limiti della presa in giro, fanno parte del personaggio…

CHARLES LECLERC 8 – In una gara da sbadigli, solo il suo talento poteva risvegliarci. Ci ha provato il monegasco ad approfittare dei problemi con le gomme di Bottas. Niente da fare, ma questo terzo posto vale tanto perché il ragazzino acquisisce consistenza e se inizia a carburare nel Q3…Purtroppo ora manca la macchina e non è un aspetto trascurabile. Quell’anteriore non vuol proprio saperne di essere ben bilanciato. Del resto, i miracoli non si possono fare e cambiare un progetto in corso d’opera comporta tempo.

VALTTERI BOTTAS 6 – “Rocky” Bottas è andato ko e il buon Lewis ha fatto male. Sarà che Hamilton “non è una macchina ma è solo un uomo“, ma non c’è stato match. Poi alcune problematiche sulle mescole hanno influito ma forse bisognerebbe far ritorno in Russia e spaccare un po’ di legna? Al di là dei riferimenti cinematrografici, c’è una sostanziale differenza tra un buon pilota e un campione. Aggiungere altro è superfluo.

SEBASTIAN VETTEL 5.5 – Dimesso e rabbuiato. Un weekend da dimenticare per il tedesco, sotto tutti i punti di vista. Si è iniziato con la conferma della penalità, passando per un problema tecnico in qualifica e poi una gara buona solo a metà. Con le dure, il teutonico non è esistito e forse la Rossa lo ha anche obbligato ad una gara conservativa. Vero è che il confronto con Leclerc è stato nettamente ad appannaggio del monegasco e lui deve leccarsi le ferite.

CARLOS SAINZ 7 – Sesto con una McLaren sempre più solida. Lo spagnolo recita bene il ruolo del leader e sembra aver raccolto bene l’eredità del suo amico Fernando Alonso. Il figlio del Carlos, fuoriclasse dei rally, ha portato a termine una corsa diligente.

LANDO NORRIS 7.5 – Perchè mezzo punto in più? La sensazione è che questo ragazzino il talento lo abbia. Il caos scatenato da Daniel Ricciardo lo ha danneggiato, concludendo decimo ma la splendida qualifica e i tanti problemi sulla macchina contribuiscono a rendere la sua prestazione di alto profilo.

DANIEL RICCIARDO 5 – Caro Daniel hai proprio esagerato. Certo, il settimo posto ed alcune manovre possono piacere a chi è amante del Demolition derby ma il troppo storpia. E’ vero che questa è F1 ma esistono anche delle regole, non zelanti, da rispettare. Se si taglia la pista, si va contro un senso sportivo e non si vuol essere dei farmacisti. Gara, per questo, insufficiente del pilota della Renault.

KIMI RAIKKONEN 7.5 – Nella situazione concitata made in “Daniel Ricciardo”, senza fare cose straordinarie, si porta a casa un ottavo posto con l’Alfa Romeo, frutto di quel che è il finlandese: preciso, costante, senza colpi speciali ma con tanta sostanza.

 

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