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Ciclismo
Giro del Delfinato 2019, risultato settima tappa: Wout Poels regala un sorriso al Team Ineos, Jakob Fuglsang si prende la Maglia Gialla
Giornata entusiasmante e ricca di colpi di scena quella che ha visto svolgersi la settima e penultima tappa del Giro del Delfinato 2019. Sull’arrivo in salita di Pipay, collocato ad appena 133.5 km dalla partenza di Saint-Genix-les-Villages, al termine di una frazione breve ma decisamente intensa, l’olandese Wout Poels (Team INEOS) è riuscito a conquistare il successo con una progressione davvero spettacolare nell’ultimo chilometro. La formazione britannica può tornare a sorridere dopo la sfortuna che ha caratterizzato le ultime giornate, con il bruttissimo incidente di Chris Froome. Il danese Jakob Fuglsang (Astana) si è preso la Maglia Gialla grazie alla seconda posizione sul traguardo e guida la classifica generale provvisoria con 8” su Adam Yates (Mitchelton-Scott) e 20” sullo statunitense Tejay van Garderen (EF Education First). Pioggia, vento e temperature rigide hanno reso durissima la corsa e si faranno sicuramente sentire anche nella tappa di domani, quando si incoronerà il vincitore della prestigiosa corsa a tappe francese.
Ritmo elevatissimo sin dalla partenza di Saint-Genix-les-Villages, con numerosi tentativi di dare vita alla fuga di giornata sempre annullati dal gruppo principale. Sulla prima salita di giornata, il GPM di prima categoria del Col de l’Epine, la situazione si definisce con maggiore chiarezza e si forma in testa alla corsa un drappello decisamente numeroso composto da una ventina di corridori. Nel tratto di discesa Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep) e Lennard Hofstede (Jumbo-Visma) si avvantaggiano leggermente e la coppia di testa guadagna 1’15” sugli altri attaccanti e 4’00” sul gruppo principale. Il transalpino transita per primo anche sul Col du Granier, ma gli inseguitori rientrano sulle prime rampe del Col de Marcieu (10,4 km al 6,1%). Alexey Lutsenko (Astana) e Michael Woods (EF Education First) provano ad allungare in contropiede, ma il canadese si ferma per una foratura e il kazako viene ripreso appena prima dell’inizio della salita conclusiva del Montée de Pipay (19 km al 6,9% di pendenza media).
Nel gruppo principale la Movistar prende in mano le operazioni e riporta il distacco dalla testa della corsa a 1’00”, mentre nel drappello di testa Magnus Cort Nielsen (Astana) si incarica di tenere elevata l’andatura per il compagno di squadra Lutsenko. Nonostante il diluvio torrenziale che si abbatte sui corridori, la situazione si infiamma: il primo ad attaccare è Nairo Quintana (Movistar), seguito immediatamente da Michal Kwiatkowski (Team INEOS). Il colombiano non riesce però a fare la differenza e viene ripreso a 9 km dal traguardo. Nel frattempo Lutsenko e Woods restano da soli al comando, ma il gruppo degli uomini di classifica si riporta ad appena 15”. Kwiatkowski si riporta in solitaria sulla coppia di testa e tenta una prima accelerazione: il polacco viene però immediatamente ripreso e decide di rialzarsi, con il gruppo principale che torna compatto entrando degli ultimi 4 km della salita.
La progressione di Jakob Fuglsang (Astana) mette in fila il drappello di testa, quindi Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Wout Poels (Team INEOS) cercano di evadere senza riuscire a fare la differenza. Il primo ad evadere è Emanuel Buchmann (BORA-hansgrohe) che guadagna un piccolo vantaggio mentre Quintana perde sorprendentemente contatto. Fuglsang raggiunge il tedesco e si forma una nuova coppia al comando con 10” di margine sugli inseguitori, guidati da Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e dal leader della classifica generale Adam Yates (Mitchelton-Scott). Subito dopo il triangolo rosso dell’ultimo chilometro il momento chiave della giornata: Poels attacca mettendo nel mirino la testa della corsa. L’olandese raggiunge la coppia al comando e parte in contropiede staccando nettamente gli avversari e tagliando il traguardo a braccia alzate. Fuglsang chiude invece in seconda posizione davanti a Buchmann, troppo provato dallo sforzo per cercare la volata. Pinot, Yates e Daniel Martin (UAE Emirates) arrivano a 10”, mentre deludono Quintana e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), rispettivamente a 46” e 58” dal vincitore.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: LaPresse