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Ciclismo
Giro d’Italia 2019, la tappa di oggi (Feltre-Croce d’Aune/Monte Avena): possibili scenari tattici. Sarà battaglia totale sin dal Manghen
Dopo diciannove tappe e tre settimane di corsa, il Giro d’Italia 2019 si appresta a vivere una giornata epica con l’atteso scontro diretto tra gli uomini che ambiscono a scrivere il proprio nome nella storia della Corsa Rosa. La ventesima frazione porterà il gruppo da Feltre a Croce d’Aune/Monte Avena (194 km) e rappresenterà non soltanto l’ultimo arrivo in salita, ma anche l’ultima occasione a disposizione degli inseguitori per provare a sfilare il simbolo del primato dalle spalle di Richard Carapaz (Movistar). Con due sole tappe da disputare, lo scalatore ecuadoriano conserva in classifica generale un vantaggio di 1’54” su Vincenzo Nibali e di 2’16” su Primoz Roglic (Jumbo-Visma), mentre non lontano dal podio si trova anche lo spagnolo Mikel Landa (Movistar), teoricamente gregario dell’attuale Maglia Rosa ma potenzialmente vera e propria incognita della frazione odierna. Il percorso proporrà cinque salite lunghe e impegnative per un totale di oltre 5000 metri di dislivello: uno scenario ideale per fare la differenza e tentare il tutto per tutto alla ricerca dell’impresa.
Il percorso si presenta perfetto per accogliere la battaglia tra gli uomini di classifica, costretti ad andare alla ricerca delle ultime energie rimaste nelle gambe per provare a staccare gli avversari diretti. Dopo la partenza da Feltre la strada comincerà subito a salire verso la Cima Campo (18.7 km al 5.9%), ascesa lunga ma non così impegnativa dove potrebbe partire la fuga di giornata. Nel gruppo principale sarà soprattutto la Bahrain Merida a dover impostare un ritmo sostenuto per cominciare a testare la resistenza degli avversari e per cercare di isolare la coppia della Movistar. Tutte le squadre dei principali favoriti proveranno ad inserire qualche gregario nella fuga con la funzione di supporto nel proseguimento della tappa. Dopo la discesa e il traguardo volante di Telve, sarà la volta del Passo Manghen (18.9 km al 7.6%, nuova Cima Coppi dopo la cancellazione del Gavia), senza dubbio la salita più dura della giornata con un tratto finale di 6.0 km con pendenza media sempre intorno al 10%. Dallo scollinamento mancheranno ancora 116 km e servirà coraggio per attaccare così lontano dal traguardo, ma l’ipotesi sembra l’unica via possibile per far esplodere la corsa e provare a ribaltare la situazione. Nella successiva discesa verso Molina di Fiemme e soprattutto nel lungo tratto in falsopiano fino a Predazzo sarà fondamentale trovare l’appoggio di qualche compagno di squadra per non ritrovarsi in solitaria e spendere energie preziose in vista della seconda parte.
La strada riprenderà a salire con il Passo Rolle (20.6 km al 4.7%), ascesa decisamente pedalabile dove nel caso in cui il gruppo principale fosse ancora compatto sarà praticamente impossibile tentare un attacco. L’ultima vera occasione per fare la differenza sarà quindi il dittico finale, composto dal Croce d’Aune (11.1 km al 5.5%) e dal Monte Avena (6.9 km al 7.3%), in cima al quale è posto l’arrivo. La pendenza media della prima salita non deve ingannare: il tratto conclusivo di 4.0 km è al 8.3% e presenta anche punte al 16% sulle quali lo spazio per attaccare non mancherà. Sicuramente attendere sino a questo punto farebbe il gioco della Movistar e di Carapaz che anche in caso di difficoltà potrebbe facilmente contenere il distacco e difendere un buon margine in vista della cronometro. Due aspetti non sono però da sottovalutare: le temperature elevate che potrebbero sconvolgere gli equilibri dopo tre settimane di pioggia e freddo e soprattutto la fatica nelle gambe dei corridori che potrebbe presentare il conto da un momento all’altro e ribaltare completamente la situazione anche su un terreno teoricamente meno impegnativo.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: Pier Colombo