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Ciclismo
Giro d’Italia 2019, la tappa di oggi (Verona-Verona): possibili scenari tattici. Roglic all’assalto del podio, scalatori in difesa
Tutto pronto questo pomeriggio per l’ultimo atto del Giro d’Italia 2019, una cronometro individuale per le strade di Verona di 17.0 km che incoronerà il vincitore e rappresenterà la degna conclusione di tre settimane intense ed appassionanti. Il percorso breve ma piuttosto impegnativo richiederà ai corridori uno sforzo supplementare dopo la durissima frazione di ieri e potrebbe ancora rimescolare qualcosa nella classifica generale. Dopo la partenza dalla Fiera di Verona, il tracciato si snoderà su strade molto ampie perfette per gli specialisti, ma nella parte centrale si troverà la salita di Torricelle (4.5 km al 4.6% di pendenza media con punte al 9%) che permetterà agli scalatori di difendersi prima del finale nuovamente pianeggiante. Considerate le poche energie rimaste, fare la differenza non sarà semplice e anche le ipotesi relative agli eventuali distacchi potrebbero rovesciarsi clamorosamente.
La lotta per il successo di tappa ha senza dubbio un principale favorito, ovvero il belga Victor Campenaerts (Lotto Soudal), specialista delle prove contro il tempo e primatista del record dell’ora che ha perso la cronometro di San Marino per un problema meccanico e cercherà il riscatto in questa occasione. Pensando invece alla battaglia tra gli uomini di classifica praticamente impossibile immaginare sorprese riguardo alle prime due posizioni: Richard Carapaz (Movistar) può amministrare un vantaggio di 1’54” su Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e nella nona tappa l’ecuadoriano aveva preso soltanto 50” dal fuoriclasse siciliano sulla distanza 34.7 km. Discorso analogo per quanto riguarda il secondo posto: Mikel Landa (Movistar) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma) dovrebbero recuperare rispettivamente 59” e 1’22” nei confronti dell’italiano, compito praticamente impossibile per il basco e decisamente molto complicato anche per lo sloveno, nonostante la grande abilità nelle prove contro il tempo.
Il principale motivo di interesse riguarderà invece proprio la lotta tra Landa e Roglic per il terzo gradino del podio. Nella cronometro di San Marino lo spagnolo era letteralmente sprofondato accusando un ritardo di 3’03” dallo sloveno, vincitore in quell’occasione. Le tante salite affrontate nella terza settimana e la fiducia raccolta dal corridore basco potrebbero rimescolare le carte, anche se sembra oggettivamente difficile che un vantaggio di 23” sia sufficiente a Landa per difendere il terzo posto. L’unica incognita potrebbe essere un’improvvisa crisi di Roglic, dovuta magari alla tanta fatica accumulata nella tappa di ieri, ma lo sloveno sarà più che mai determinato a conquistare il primo podio della carriera al Giro d’Italia dopo aver chiuso al quarto posto il Tour de France dello scorso anno. Il secondo duello da seguire con attenzione sarà quello per la sesta posizione tra Miguel Angel Lopez (Astana) e Rafal Majka (BORA-hansgrohe), separati al momento soltanto da 10”. Entrambi non possono certo definirsi degli specialisti delle prove contro il tempo: il polacco ha fatto sicuramente meglio a San Marino, ma la giornata del colombiano era stata complicata dal maltempo e da un problema meccanico. L’impressione è che in questo caso saranno soltanto le gambe a fare la differenza per un piazzamento di assoluto rispetto.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: Pier Colombo