Ciclismo
Giro d’Italia 2019, Vincenzo Nibali: “L’età non è un limite. Al Tour de France non farò classifica: voglio la maglia a pois”
Vincenzo Nibali è stato assoluto protagonista al Giro d’Italia 2019, lo Squalo ha lottato per conquistare il Trofeo Senza Fine ed entrare nella storia come il vincitore più anziano di sempre ma purtroppo la maglia rosa è sfumata: il siciliano si dovrà accontentare del secondo posto alle spalle di Richard Carapaz, ecuadoregno che si è dimostrato molto forte in salita e che ha approfittato del tatticismo del capitano della Bahrain-Merida e di Primoz Roglic nelle tappe di Courmayeur e del Lago Serrù. Vincenzo Nibali ha dimostrato di essere ancora competitivo a 34 anni e mezzo, è riuscito a distinguersi ancora una volta in una grande corsa a tappe, è risultato brillante e incisivo riuscendo anche a salire sul podio per l’undicesima volta in carriera in un appuntamento di tre settimane: numeri da record che certificano ulteriormente la grandezza di questo atleta, sempre capace di stupire con azioni imprevedibili.
L’età non è un limite per un fuoriclasse di questo calibro, lo ha confermato in prima persona in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “La schiena a volte fa i capricci, ma non vedo l’età come un limite. Io, Froome, i nostri coetanei: siamo seri, professionali, teniamo a noi e al pubblico“. Oggi lo Squalo correrà la cronometro di Verona, i 17 km contro il tempo non modificheranno più di tanto la sua classifica (sulla carta dovrebbe ridurre parzialmente il distacco da Carapaz, attualmente di 1’54’) e poi tirerà un po’ il fiato prima di concentrarsi sulla preparazione per il Tour de France che scatterà sabato 6 luglio da Bruxelles.
La Grande Boucle è l’altro grande obiettivo stagionale per il siciliano che però chiarisce subito le sue velleità sempre alla rosea: “Non credo che farò classifica, poi vediamo. La mia idea sarebbe di puntare alle tappe e magari alla maglia a pois degli scalatori. Questo Giro è stato molto dispendioso“. In terra transalpina dovremmo dunque vedere uno Squalo più concentrato sulle singole frazioni, magari desideroso di imporsi in tappe di lusso come ad esempio quella con arrivo sul Toumalet: il vincitore del Tour de France 2014 starà dunque attento ai vari GPM, arrivare a Parigi col simbolo del primato della classifica degli scalatori sarebbe di assoluto prestigio anche perché si tratta di una delle maglie più amate dal pubblico francese.
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Foto: Valerio Origo
riax
2 Giugno 2019 at 12:03
LA VEDO MOOOOLTO DURA la maglia a pois ! :):)
Federico Militello
2 Giugno 2019 at 13:32
Non che la maglia a pois gli cambi la carriera, anzi…