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Golf, US Open 2019: le ambizioni di Francesco Molinari, l’esordio nei Major di Renato Paratore

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Torna il sapore d’Italia nel terzo Major dell’anno. Francesco Molinari si ripresenta allo US Open con i galloni di numero 6 del mondo, e stavolta non è il solo a battere bandiera tricolore. In California, infatti, ci va anche Renato Paratore, per il suo esordio nel gotha del golf mondiale.

Francesco Molinari si presenta in quello che, ad oggi, è il Major che minori soddisfazioni gli ha dato nella carriera. Vanta, infatti, un 23° posto come miglior risultato, ottenuto nel 2014 sul Course No. 2 di Pinehurst, in North Carolina. In un paio di occasioni è arrivato tra i primi dieci nel giro d’apertura, salvo poi calare alla distanza. Per lui questo è il 40° torneo maggiore della carriera, proprio a poco più di un mese dal momento in cui inizierà a difendere il titolo di Champion Golfer of the Year al Royal Portrush Golf Club (seconda volta dell’Irlanda del Nord che ospita l’Open Championship, alias British Open). A Pebble Beach, in una sorta di ritorno al passato recente, Molinari girerà di nuovo con Brooks Koepka nelle prime due giornate. Al PGA Championship l’americano ha poi vinto il torneo ed è balzato al numero 1 del mondo. Curiosità: quando non è stato tagliato, è sempre arrivato tra il 23° e il 29° posto. Sul percorso dei Pebble Beach Golf Links, nel 2010, non è andato oltre i primi due giri. Ma era un’altra epoca.

Renato Paratore, invece, è all’esordio assoluto in un Major, che si è guadagnato passando da uno dei molti tornei di sezione che fungono da qualificazione per lo US Open. 22 anni, di Roma, Paratore ha finora vissuto un’annata un po’ opaca, ma con il picco dell’ottavo posto al British Masters. Vincitore del Nordea Masters nel 2017, suo primo trionfo sull’European Tour nella carriera, lo scorso anno ha sfiorato il successo al Porsche European Open, finendo a un colpo dall’inglese Richard McEvoy. Avrà modo di girare con l’americano Nathan Lashley (che sta giocando con un’estensione medica minore, quasi in stile Victor Dubuisson), e con l’esperto inglese Lee Slattery, che ha preso parte a questo Major due volte.

L’Italia, dunque, porta per la prima volta dal 2014 due suoi golfisti allo US Open: allora assieme a Francesco Molinari c’era Andrea Pavan, anch’egli in grado di superare le forche caudine dei tornei di qualificazione. Prendendo in considerazione l’intero novero dei Major, invece, per trovare più di un nostro portacolori bisogna risalire all’Open Championship 2017, quando Luca Cianchetti affiancò Molinari in quanto vincitore, l’anno precedente, dell’European Amateur.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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