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Judo, Europei 2019: i convocati dell’Italia ai raggi X. Basile, Giuffrida e Lombardo le punte, Bellandi, Gwend e Parlati in seconda fila

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Il conto alla rovescia per l’apertura degli European Games di Minsk 2019 sta per esaurirsi, con alcuni sport come il judo che andranno in scena fin dai primi giorni per uno degli appuntamenti più importanti della stagione. 400 atleti provenienti da 49 Paesi si daranno battaglia in Bielorussia dal 22 al 25 giugno per una rassegna continentale che mette in palio 700 punti (in caso di vittoria) fondamentali per il ranking di qualificazione a Tokyo 2020. L’Italia si presenta ai nastri di partenza della manifestazione con una rappresentativa ambiziosa di 17 judoka, di cui 9 uomini e 8 donne, a caccia di un risultato di peso per sognare la medaglia europea e per guadagnare terreno nel ranking olimpico. Nell’ultimo Campionato Europeo Senior disputato a Tel Aviv gli azzurri hanno collezionato un argento ed un bronzo, a Minsk l’obiettivo sarà quello di migliorare il bilancio del 2018. Andiamo ad analizzare tutti i convocati dell’Italia ai raggi:

Francesca Giorda (-48 kg): classe 1996, dopo aver raggiunto la prima vittoria a livello senior nell’European Open di Madrid di un anno fa non è quasi mai riuscita a fare strada nei Grand Prix eccetto per il quinto posto di Marrakech in un torneo privo di stelle. Qualificata per il rotto della cuffia, se il sorteggio dovesse essere favorevole l’obiettivo è quello di passare almeno un turno.

Francesca Milani (-48 kg): la 25enne azzurra è tornata recentemente alle gare con lo splendido primo posto all’European Open di Cluj Napoca dopo un lungo stop forzato a causa di una frattura al perone rimediata in allenamento alla fine della scorsa stagione. I dubbi sono legati soprattutto alla sua condizione fisica e ad una fiducia da ritrovare a cospetto delle migliori atlete del Vecchio Continente, anche in questo caso sarebbe positivo passare almeno il primo turno.

Odette Giuffrida (-52 kg): la carta da medaglia più concreta a livello femminile per l’Italia. La romana classe 1994, argento olimpico a Rio 2016, sta attraversando un ottimo periodo di forma ed in questa stagione è sempre salito sul podio raccogliendo due terzi posti nei Grand Slam di Parigi e Dusseldorf ed un primo posto nel Grand Prix di Tbilisi. La concorrenza è agguerrita anche in campo europeo nei 52 kg (fanno paura in particolare Kelmendi e Buchard), ma una medaglia sembra alla portata.

Martina Lo Giudice (-57 kg): classe 1991, attualmente sarebbe esclusa dalle Olimpiadi per un’incollatura ma c’è ancora molto tempo per agguantare la qualificazione. Gli ultimi 12 mesi sono stati estremamente negativi, con un solo settimo posto a Marrakech a fronte di numerose eliminazioni al primo o al secondo turno nei tornei di primo livello. Serve una scossa a partire dagli Europei di Minsk per sbloccarsi dal punto di vista psicologico, anche se una brutta caduta sulla spalla non le ha permesso di prepararsi al meglio per l’evento.

Maria Centracchio (-63 kg): esplosa a cavallo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 con due strepitosi risultati nei Grand Prix di Tashkent (seconda) e Tel Aviv (prima), la 24enne molisana è reduce da due eliminazioni consecutive al primo turno nel Grand Slam di Dusseldorf e nel Grand Prix di Tbilisi. Se sarà riuscita a ritrovare le sensazioni provate all’inizio della stagione potrebbe rivelarsi una mina vagante nel tabellone da non testa di serie.

Edwige Gwend (-63 kg): va a caccia della terza partecipazione consecutiva alle Olimpiadi dopo Londra 2012 e Rio 2016. Dopo essere tornata su buoni livelli nelle ultime settimane della scorsa stagione con un incoraggiante quinto posto nel Grand Slam di Osaka, non ha cominciato bene il 2019 raccogliendo come miglior risultato il quinto posto a Tel Aviv nella sua ultima apparizione prima degli Europei.

Alice Bellandi (-70 kg): dominatrice a livello juniores nel 2018 con il titolo continentale e iridato di categoria, ha già dimostrato di poter dire la sua anche tra le “grandi” come dimostrano i podi conquistati nei Grand Prix di Tel Aviv e Tbilisi. Due sconfitte di fila all’esordio negli unici due Slam disputati, ma sta crescendo a dismisura e può giocarsela a testa alta anche con le migliori di questo Europeo. Non sarà testa di serie, perciò c’è il rischio di affrontare una delle favorite molto presto a seconda dell’esito del sorteggio.

Carola Paissoni (-70 kg): qualificata per un soffio alla rassegna continentale, va a caccia di qualche riscontro positivo per interrompere una crisi cominciata ormai più di un anno fa. Dopo il terzo posto raccolto nel marzo del 2018 a Tbilisi, non è mai riuscita a raggiungere i quarti di finale (e dunque i ripescaggi per il bronzo) nel circuito maggiore anche se è reduce da un settimo posto nell’European Open di Cluj Napoca.

Manuel Lombardo (-66 kg): una delle punte di diamante della selezione azzurra del presente e del futuro, considerando la giovane età (20 anni) ed il talento messo in mostra fino a questo momento. Nominato dall’EJU miglior Under 21 del 2018, in cui ha chiuso la stagione junior da imbattuto (portando a casa titolo europeo e iridato di categoria), ha già ben figurato anche tra i senior nel 2019 con il trionfo al Grand Prix di Tel Aviv ed il clamoroso successo al secondo turno di Parigi contro Hifumi Abe.

Matteo Medves (-66 kg): uno dei migliori azzurri nei due eventi clou del 2018 con lo splendido argento all’Europeo di Tel Aviv ed il terzo turno ai Mondiali di Baku, per il resto poche soddisfazioni e molte sconfitte nei primi turni dei Grand Slam e Grand Prix. Nelle ultime uscite ha fornito buone indicazioni uscendo sconfitto a cospetto di atleti di vertice a livello internazionale, ma servirà un’impresa titanica per confermarsi sul podio continentale.

Fabio Basile (-73 kg): variabile impazzita del tabellone a Minsk, non sarà testa di serie e dunque potrebbe sfidare uno dei favoriti per il titolo anche al secondo o al terzo turno. Il campione olimpico dei -66 kg a Rio 2016 è ripartito alla grande quest’anno con i podi nei Grand Slam di Parigi e Dusseldorf dopo un 2018 negativo e caratterizzato da una parentesi televisiva al di fuori del tatami. Può ambire al podio e alla vittoria, ma non sarà semplice imporsi su avversari del calibro di Shavdatuashvili, Orujov e Macias.

Giovanni Esposito (-73 kg): classe 1998, bronzo europeo juniores in carica e protagonista di un grande exploit a livello senior con il secondo posto nel Grand Prix di Tel Aviv all’esordio nel 2019. Fermato da Orujov al terzo turno a Dusseldorf, è reduce da due prestazioni negative a Tbilisi e Ankara.

Antonio Esposito (-81 kg): nel 2013 regalò all’Italia la prima storica medaglia d’oro a un Mondiale Junior, inoltre nella scorsa edizione dell’Europeo Senior ha portato a casa un fantastico bronzo. Non ha brillato nei primi tornei stagionali ed ha deciso di preparare al meglio gli Europei non disputando altre gare negli ultimi tre mesi. Il risultato di questa rassegna continentale assumerà una doppia valenza per il 24enne napoletano, impegnato anche nel confronto a distanza con Parlati per l’unico pass olimpico a disposizione per l’Italia.

Christian Parlati (-81 kg): uno dei tre campioni iridati juniores italiani del 2018, nel corso di questa stagione si è ben comportato nel circuito maggiore con un terzo posto a Tel Aviv ed un secondo posto ad Ankara ma non si è ancora mai confrontato con l’elite internazionale della sua categoria. L’azzurro vuole riscattare l’eliminazione all’esordio dell’Europeo di Tel Aviv, anche se non si presenta a Minsk al 100% dal punto di vista fisico.

Nicholas Mungai (-90 kg): classe 1993, quest’anno si è reso protagonista di un bellissimo torneo nel Grand Prix di Tel Aviv con il secondo posto, per poi non riuscire a fare meglio del settimo posto nei due Grand Slam disputati a Parigi ed Ekaterinburg. La presenza a Minsk di due mostri sacri come Toth e Sherazadishvili complica notevolmente la vita nella corsa alle medaglie, ma sarà comunque importante vincere il maggior numero di incontri possibile in ottica qualificazione olimpica.

Giuliano Loporchio (-100 kg): classe 1991, vanta un terzo posto nel Grand Prix di Zagabria del 2017 come miglior risultato della carriera nel circuito maggiore ed è reduce da un’incoraggiante quinta piazza a Tbilisi. L’elite della specialità è molto distante anche a livello continentale per l’Italia nelle categorie pesanti, perciò sarà molto complesso arrivare ai quarti di finale e di conseguenza ai ripescaggi per il bronzo.

Vincenzo D’Arco (+100 kg): 23° e penultimo dei qualificati per gli Europei secondo il ranking, si è superato nel novembre 2018 con un insperato quinto posto nel Grand Prix di The Hague ed è già un successo essere in gara a Minsk. L’obiettivo principale sarà quello di passare un turno, mentre per entrare in zona podio servirebbe un’impresa clamorosa.

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Foto: IJF

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