MotoGP
MotoGP, GP Catalogna 2019: analisi prove libere. Ducati e Dovizioso convincenti, Valentino Rossi in ripresa
La prima giornata di prove libere in Catalogna è andata in archivio. I riscontri della classe regina nel day-1 iberico hanno premiato Ducati e Yamaha, apparse per motivi diversi a proprio agio sul circuito catalano. Andrea Dovizioso ha concluso al secondo posto, in lizza per il primato lungamente, prima che il colpo di reni di uno strepitoso Fabio Quartararo gli togliesse sul più bello il miglior tempo. Al di là di questo, la GP19 va forte e il feeling del forlivese è piuttosto buono.
L’obiettivo era quello di iniziare con il piede giusto, senza perdere troppo tempo ed arrivare nel giorno della gara con più certezze possibili. Il “Dovi”, lo conosciamo, è un pilota molto metodico e sa quali sono i passi da fare. Nel pomeriggio il suo nome ha fatto presenza fissa nella top-3 a testimonianza di una consistenza notevole in ogni condizione. Sia sul passo gara che nella simulazione del time-attack, il pacchetto italiano ha risposto presente. Alla vigilia si temeva un po’ per la cronica criticità della velocità di percorrenza in curva. Il team di Borgo Panigale, però, sembra aver trovato fin da subito la chiave di volta con il suo leader designato, godendo di una base ottima. Pertanto, i sorrisi non mancano e il weekend pare essere iniziato meno in salita di quello del Mugello.
Parli del GP d’Italia e il riferimento è a Valentino Rossi. Ricercare nell’album dei “Brutti ricordi” una prestazione così sottotono del “46” è impresa quasi impossibile: il 18° posto nelle qualifiche e la caduta all’Arrabbiata 2 sono i trattati caratterizzanti di una “Caporetto gialla”. Rossi, alla vigilia, ha scelto di partire con il profilo basso, ammettendo di non aspettarsi più di tanto da questo round. Yamaha, dal canto suo, si è presentata con alcuni componenti nuovi (scarico e un codone leggermente più piccolo) per iniziare a trovare la quadra. Il settimo posto finale a 0″441 dal vertice può essere una boccata d’ossigeno, dopo i distacchi imbarazzanti subiti sulle colline toscane. Su una pista con maggior grip, infatti, la moto di Iwata esprime meglio le proprie qualità.
E Marc Marquez? Il campione del mondo in carica ha preferito non forzare. Dopo aver adottato una coppia di soft al mattino per garantirsi un buon tempo, l’iberico ha girato molto a lungo nelle FP2 con medie usate, esibendo un buon ritmo. Lo scopo era quello di raccogliere più informazioni possibili, per cominciare a capire quale possa essere una possibile scelta di gomme in gara. Il 17° posto della seconda sessione e il 9° della classifica combinata derivano da questo approccio. Lecito aspettarsi che Marc sfodererà tutti i suoi cavalli quando il gioco si farà duro e allora in quel caso si comprenderanno davvero gli equilibri in pista.
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Foto: Valerio Origo