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MotoGP, GP Olanda 2019: Marc Marquez già in fuga, ma la Ducati è competitiva. Mondiale ancora aperto

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E’ tempo di Motomondiale, è tempo di Università del Motociclismo. Nel prossimo weekend sarà di scena l’appuntamento di Assen (Olanda) e su uno dei tracciati che hanno scritto la storia la MotoGP ci si esibirà per l’ottavo appuntamento iridato. Dove eravamo rimasti? L’immagine più significativa è quella del crash in curva 10 del GP di Catalogna con Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo, Maverick Vinales e Valentino Rossi gambe all’aria, mentre Marc Marquez andava in fuga. Una frittata made in Lorenzo di cui il maiorchino si è preso, come logico che sia, le responsabilità. Di fatto, l’incidente ha consentito a Marquez, vittorioso sull’asfalto catalano, di aumentare sensibilmente il proprio margine su tutti, in primis Dovizioso (secondo a 37 punti). Game, set and match? No, è giusto aspettare.

Certo, la costanza di rendimento messa in mostra dal “93” è spaventosa e il controllo della Honda è notevolissimo. Tuttavia, la Ducati ha dimostrato di essere competitiva per poter ambire al massimo possibile e il forlivese, soprattutto, deve continuare a crederci, mettendo da parte l’amarezza di quel che non è stato e guardando a quanto potrà accadere. Lo strumento tra le proprie mani è prestazionale ed andrà sfruttato nelle gare restanti nel miglior modo, magari mettendo sotto pressione Marc, per il semplice fatto che nessuno è imbattibile a questo mondo.

Ci proverà quindi il “Dovi”, al pari della scuderia di Borgo Panigale, desiderosa di ambire al massimo possibile e di rispolverare l’album dei bei ricordi iridati fermo alle istantanee dell’australiano Casey Stoner (2007). Ne è passata di acqua sotto i ponti e la GP19 è l’arma grazie a cui il centauro italiano dovrà affidarsi per continuare la rincorsa. Un obiettivo complicato per quanto è stato detto ma nella “Cattedrale delle due ruote” il pacchetto italiano dovrà rispondere presente e interrompere il soliloquio iberico. Ad Assen, Dovizioso non ha mai vinto e per questo servirà sfatare il tabù, per ridar vita ad un campionato che rischia altrimenti di essere già chiuso.

 

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Foto: Valerio Origo

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