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NBA Awards 2019: Giannis Antetokounmpo MVP della regular season, Luka Doncic Rookie of the Year
Sono stati assegnati nella notte gli NBA Awards per la stagione 2018-2019, ultimo pezzo dell’annata appena trascorsa con il titolo vinto dai Toronto Raptors, per quella che si è rivelata la prima volta assoluta per una franchigia non americana.
Il titolo di MVP della regular season se lo aggiudica Giannis Antetokounmpo: autore di una strepitosa stagione con i Milwaukee Bucks, con 27.7 punti e 12.5 rimbalzi di media nelle prime 82 partite (anche se in realtà ne ha giocate 72) e 25.5 e 12.3 nei playoff, il greco è scoppiato a piangere durante il discorso seguito all’annuncio da parte di Adam Silver durante lo show apposito organizzato a Santa Monica, in California. Antetokounmpo precede James Harden (Houston Rockets, di cui è anche successore), Paul George (Oklahoma City Thunder), Nikola Jokic (Denver Nuggets) e Steph Curry (Golden State Warriors).
La palma di Rookie of the Year va a Luka Doncic: lo sloveno, protagonista di una folgorante prima stagione con i Dallas Mavericks (21.2 punti, 7.8 rimbalzi e 6 assist a gara), è sostanzialmente senza rivali. Nella votazione finisce davanti a Trae Young (Atlanta Hawks), DeAndre Ayton (Phoenix Suns), Jaren Jackson Jr. (Memphis Grizzlies) e Collin Sexton (Cleveland Cavaliers).
Come Defensive Player of the Year la scelta ricade su Rudy Gobert: il francese, con gli Utah Jazz, fatti salvi i 15.9 punti e 12.3 rimbalzi a gara, è stato in grado di rifilare 2.3 stoppate ad allacciata di scarpe. Dietro di lui ci sono Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks), Paul George (Oklahoma City Thunder), Joel Embiid (Philadelphia 76ers) e Myles Turner (Indiana Pacers).
Allenatore dell’anno (Coach of the Year) è Mike Budenholzer, capace di sfiorare le Finals con i suoi Milwaukee Bucks. Nella votazione chiude davanti a Doc Rivers (Los Angeles Clippers), Mike Malone (Denver Nuggets), Nate McMillan (Indiana Pacers) e Denny Atkinson (Brooklyn Nets).
Per quel che concerne il sesto uomo (Sixth Man of the Year), invece, la palma spetta a Lou Williams, capace di chiudere a 20 punti di media centrando o superando l’obiettivo per il secondo anno di fila, e rivelandosi utilissimo di fianco a Danilo Gallinari. Precede Domantas Sabonis (Indiana Pacers), Montrezl Harrell (Los Angeles Clippers), Spencer Dinwiddie (Brooklyn Nets) e Terrence Ross (Orlando Magic).
Il Most Improved Player risulta essere Pascal Siakam, la più inattesa delle seconde linee per aiutare Kawhi Leonard nella conquista dell’anello da parte dei Raptors. Nella votazione finisce davanti a D’Angelo Russell (Brooklyn Nets), De’Aaron Fox (Sacramento Kings), Buddy Hield (Sacramento Kings) e Nikola Vucevic (Orlando Magic).
Per quel che riguarda gli altri premi, il Tywman-Stokes Teammate of the Year (compagno di squadra dell’anno) se l’aggiudica Mike Conley (Memphis Grizzlies, ma dalla prossima annata Utah Jazz), che fa suo anche lo Sportmanship Award. A Bradley Beal (Washington Wizards) va il premio NBA Cares Community Assist Award, per l’impegno umanitario nella comunità.
Spazio anche per una doppia celebrazione: il Lifetime Achievement Award va ai due re degli Anni ’80, Magic Johnson e Larry Bird. Come Executive of the Year viene scelto Jon Horst (Milwaukee Bucks), mentre il Sager Strong Award, alla memoria del giornalista Craig Sager, spetta a Robin Roberts.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Matteo Marchi