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Nuoto, Settecolli 2019, 22 giugno batterie. Rana regale! Pilato: record italiano e terzo crono mondiale stagionale, Martinenghi: record italiano cadetti

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Benedetta Pilato e Federica Pellegrini, 16 anni di differenza, almeno tre generazioni natatorie in mezzo ma le emozioni forti accomunano queste due atlete azzurre, entrambe precocissime ed entrambe protagoniste nella seconda mattinata di gare al Trofeo Settecolli 2019. Benedetta Pilato si prende il record italiano dei 50 rana, quella che al momento è la sua gara, con il terzo tempo mondiale stagionale (30″12) che avvicina le due regine della specialità, King ed Efimova, ma soprattutto riscrive una pagina di storia della rana italiana. La giovane pugliese sembra volare sull’acqua e ancora una volta si migliora in una gara ufficiale, come era capitato a Riccione e due settimane fa al Foro Italico per il meeting TAV. L’attesa è tutta per il pomeriggio quando Pilato se la vedrà con Martina Carraro che va vicina al personale con 30″52 e con la brasiliana Conceicao.

Federica Pellegrini stupisce per la facilità con cui nuota la batteria dei 100 stile libero, chiudendola in 54″32. Le specialiste Heemskerk e Blume fanno molto meglio, prendendosi i primi due posti delle batterie ma la Divina sembra in gran forma e oggi pomeriggio darà battaglia. Niente da fare, invece, per le componenti sempre più virtuali di una staffetta 4×100 stile libero sempre più virtuale in chiave Gwangju. le azzurre Di Pietro, Ferraioli e Galizi si devono accontentare della finale B e, a meno di tre exploit in serata, non saranno al Mondiale.

Il terzo grande risultato della mattinata, in chiave azzurra, è il 26″85 con cui Nicolò Martinenghi si prende, unico italiano in quella che potrebbe essere tranquillamente una competizione iridata, il posto nella finale dei 50 rana e il record italiano della categoria cadetti. Delusione per Fabio Scozzoli, che si è presentato in pieno carico a Roma dopo le fatiche di maggio ed ha fallito di poco l’ingresso in una finale stellare con Peaty e i due brasiliani Felipe Lima e Gomes Junior pronti a darsi battaglia con Martinenghi possibile quarto incomodo.

Ilaria Bianchi ed Elena Di Liddo hanno iniziato il solito lungo testa a testa che si chiuderà questo pomeriggio con la finale dei 100 farfalla. Di Liddo a 58″08, Bianchi a 58″09 con qualche problema alla schiena: non tempi straordinari ma nel pomeriggio si potrebbe fare meglio, soprattutto per Ilaria Bianchi che ha bisogno di tirare giù due decimi per strappare il pass per Gwangju. Non sembrano esserci rivali per le due azzurre, visto che Szilagyi non è apparsa in grandi condizioni. In finale anche Tarzia.

Nei 200 farfalla bravo Federico Burdisso che, con la solita gara all’arrembaggio, chiude con 1’57″82, secondo crono delle batterie alle spalle di un esplosivo ungherese Milak ma davanti a Chad Le Clos, che sparerà tutte le cartucce al pomeriggio e non è certo famoso per tirare al massimo in batteria. In finale anche Pelizzari e Carini, ancora lontano dai suoi tempi migliori. Simone Sabbioni fatica ma strappa il secondo tempo in batteria nei 100 dorso con 54″39, alle spalle dell’israeliano Toumarkin ma davanti a Michael Andrew, non straordinario come nei 50. Bene Ciccarese, secondo e ultimo italiano in finale, mentre Milli e Mora restano fuori.

Italia comprimaria, come previsto, nei 400 misti sia al maschile che al femminile. Tra le donne Katinka Hosszu, che ha saltato i 100 dorso, domina in lungo e in largo e fa segnare il miglior tempo (4’37″25) davanti alla serba Crevar e alla compagna Jakabos. In finale per l’Italia (che paga l’assenza di Cusinato) Trombetti, Capitanio e Toni, tutte però lontanissime dai migliori tempi. Stessa cosa nel maschile con battaglia ad alti livelli tra Seto e Verraszto, entrambi medagliati in tutte le ultime grandi manifestazioni internazionali, con Bernek a fare da terzo incomodo e con un pizzico di delusione per i fratelli Matteazzi, lontani dalla finale dove invece riescono ad entrare Bondavalli e Tarocchi.

Nei 100 stile libero uomini un pizzico di delusione c’è per la prestazione di tutto il blocco della staffetta 4×100. E’ vero che il lavoro in altura sta presentando il conto ma gli italiani, al momento, sono troppo lontani dal resto del mondo. Si salva, per il rotto della cuffia, il campione europeo Miressi che va in finale con 48″92, che è solo il sesto tempo. Tanto Brasile, poca, pochissima Italia con Condorelli, Dotto, Bori, Frigo e Vendrame in finale B e Zazzeri lontanissimo dai suoi tempi abituali.

 

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Foto Laura Vergani

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