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Nuoto, Settecolli 2019, 22 giugno. Entrano in scena Panziera e Paltrinieri. Pilato e Burdisso: i giovani leoni azzurri vogliono ruggire

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Una lunga marcia di avvicinamento ai fuochi d’artificio finali per le star azzurre, quasi tutte impegnate oggi nelle loro gare secondarie nella seconda e penultima giornata di un Settecolli che ha già regalato spettacolo ed emozioni nella giornata inaugurale. Margherita Panziera, Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri sono tre delle star azzurre che domani cercheranno di scatenarsi nelle gare preferite ma già oggi hanno la possibilità di testare il loro stato di forma scendendo in vasca in gare in cui possono comunque ben figurare.

Margherita Panziera è attesa da un banco di prova importante nei 100 dorso dove se la vedrà con la campionessa del mondo dei 50, la brasiliana Medeiros, la ex campionessa d’Europa Mie Nielsen (assente ieri nei 50), l’olandese Toussaint, la medaglia di bronzo europea Carlotta Zofkova, a caccia del pass per Gwangju nella sua gara preferita e soprattutto con la Iron Lady Katinka Hosszu che attende con ansia domani per la rivincita sui 200 ma già oggi vorrebbe prendersi la scena.

Federica Pellegrini prosegue la marcia di avvicinamento ai “suoi” 200 stile libero con un 100 stile molto ben frequentato, nonostante l’assenza dell’ultima ora di Ranomi Kromowidjojo che fu battuta proprio qui tre anni fa, alla vigilia dell’infausta Olimpiade di Rio, nei 100 dalla Divina. Difficile per Pellegrini giocarsela alla pari con la super specialista Pernille Blume (che lo scorso anno le regalò una finale europea a Glasgow con quel maldestro tentativo di record sui 50 nella semifinale dei 100). Un occhio particolare, Federica Pellegrini lo metterà su Femke Heemskerk che si propone come rivale numero uno nei 200 di domani e l’obiettivo minimo è quello di centrare la finale per la campionessa veneta per poi provare a giocarsi un posto sul podio, magari con un crono interessante, visto che ieri si è migliorata nei 50 stile. I 100 stile libero donne sono molto importanti in chiave Italia anche perché la staffetta 4×100 donne non è qualificata per Gwangju ed è l’unica squadra azzurra fuori causa al momento. Di Pietro, Ferraioli e Galizi sono chiamate ad una prestazione di livello per rimettere in carreggiata questa staffetta che nelle ultime stagioni ha sofferto non poco.

Gregorio Paltrinieri non troverà in vasca il rivale e compagno Gabriele Detti che ha deciso di gareggiare sulle distanze più brevi, visti i carichi di lavoro a cui si sta sottoponendo in questi giorni (anche ieri mattina oltre 7 km). Non che Paltrinieri si stia riposando, anzi, visto il ritardo di condizione, è anche lui al massimo del carico ma per il campione modenese le distanze lunghe sono pane e companatico e dunque sotto con gli 800 stile libero senza particolari avversari di altissimo livello: insomma un modo soft per iniziare a prendere la mira in vista di Gwangju. Il danese Ipsen e il brasiliano Costa non dovrebbero impensierire più di tanto Paltrinieri che dovrebbe fare gara in solitaria. Non sarà esattamente la stessa cosa per Simona Quadarella che, dopo i 1500 di ieri, dovrà vedersela con la vice campionessa europea, l’ungherese Kesely e la tedesca Rieder in un 800 stile libero che darà all’azzurra e al suo staff importanti indicazioni sul suo stato di forma attuale.

L’osservata speciale nei 100 farfalla donne sarà Ilaria Bianchi che vuole a tutti i costi la qualificazione per Gwangju, per quello che sarebbe il suo quinto mondiale consecutivo (il primo nel 2009 proprio qui a Roma). L’emiliana deve scendere, e non di poco, sotto i 58″ per affiancare in Corea la rivale e amica Elena Di Liddo che si è presentata a questo Settecolli non in condizione avendo evitato ogni finalizzazione e tirato dritto nel lavoro di preparazione a Gwangju. Della partita nei 100 farfalla saranno anche Szilagyi, ungherese e l’olandese Busch. Nei 200 farfalla uomini, invece, attesa per l’azzurro Burdisso, che è apparso in buone condizioni ieri nei 100 nonostante le fatiche della maturità, sostenuta a Mount Kelly in Inghilterra. L’azzurro, bronzo continentale a Glasgow, se la vedrà col campione europeo, l’ungherese Milak, con il super campione della specialità, il sudafricano Le Clos e col brasiliano Leonardo De Deus. 

Non è ancora il momento di tirare le somme per il campione europeo Alessandro Miressi, reduce dallo stage in altura e dunque nella fase di smaltimento del grande lavoro svolto nei giorni scorsi. I 100 stile libero di oggi, però, sono un bel banco di prova per lui e per tutti i componenti della 4×100 stile libero. Il confronto con alcuni dei grandi della specialità, Le Clos, Chierighini, Fratus, Metella, Shioura, tanto per fare qualche nome, chiama a gran voce le buone prestazioni non solo del campione europeo ma anche dei suoi compagni di avventura in staffetta come Condorelli, apparso in ottime condizioni ieri, Zazzeri, Frigo, Vendrame e, perché no, il sempreverde Dotto, reduce dalla finale dei 50.

A proposito di osservati speciali Simone Sabbioni ha mostrato cose discrete ieri sui 50 e oggi è atteso dal “suoi” 100 dorso, attraverso il quale dovrà convincere il ct Butini a convocarlo per i Mondiali. La forma non può essere la migliore possibile, visto che ha solo poco più di due mesi di lavoro alle spalle ma lo spirito e la determinazione sembrano essere tornati quelli dei giorni migliori e dunque perché non provarci? L’avversario numero uno, visto che Ceccon ha scelto di prendere altre strade per questo Settecolli, resta Michael Andrew, lo statunitense tuttofare, meglio però sulla carta nei 50 rispetto ai 100.

Trionfo di campionesse magiare nei 400 misti con sua maestà Katinka Hosszu che proverà a fare il gran tempo, affiancata dalle “ancelle” Jakabosz e Kapas, altre due che si fanno rispettare su questa distanza. Per l’Italia non c’è Cusinato, alle prese con il virus influenzale, e dunque ci provano Toni, Trombetti e Polieri a prendersi un posto in finale. Nella gara maschile, in chiave Italia, i fratelli Pier Andrea e Massimiliano Matteazzi si misurano con alcuni dei grandi interpreti della specialità, come gli ungherese Verraszto e Bernek e il giapponese Seto: gente da finale e forse anche da podio mondiale. 

Nei 50 rana femminili la curiosità è tutta per la ragazzina terribile del nuoto italiano: Benedetta Pilato a cui dai 25 anni invece dei 14 che in effetti ha e che scende in vasca al Foro Italico dove due settimane fa ha fatto segnare il quarto tempo stagionale al mondo in questa specialità dove si troverà di fronte campionesse del calibro di Martina Carraro, terza ai Mondiali in vasca corta in questa specialità, le britanniche Clark e Vasey e la spagnola Vall Montero. In campo maschile Fabio Scozzoli ritrova tutti i rivali delle Champions Swim Series, a partire dai due brasiliani Gomes Junior e Felipe Lima, a Michael Andrew, più Nicolò Martinenghi, Kamminga, Titenis e Siladji ma soprattutto lui, il re della rana, il britannico Adam Peaty, che da queste parti stacca sempre tempi esaltanti e che non è nemmeno quotato dai bookmaker per la vittoria.

 

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Foto Gian Mattia D’Alberto Lapresse

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