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Nuoto, Settecolli 2019. Passa da Roma la nuova sfida di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti: meno gemelli per essere più vincenti

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Meno gemelli per vincere di più. Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri arrivano al Settecolli da percorsi sempre meno simili per incrociarsi solo in una gara, gli 800 stile libero, a differenza di quando, qualche tempo fa, si affrontavano ripetutamente dai 400 ai 1500. Si allungano le distanze per Greg, si accorciano per Gabri: una scelta naturale, non certo voluta per evitare le sfide dirette ma per dare maggiori stimoli e venire incontro alle esigenze e alle caratteristiche dei due campioni del mondo di Budapest.

E’ una strada tortuosa, non semplice, quella che ha portato Detti e Paltrinieri fino al Settecolli 2019. Un anno fa Detti era alle prese con un infortunio serio alla spalla destra che lo ha tenuto fuori dai giochi per quasi tutta la stagione, ha ripreso a ottobre ed ha già fatto ottime cose, portando a casa un bronzo in vasca corta e strappando i pass mondiali per 400 e 800 stile. Per Paltrinieri, dopo l’anno di scarico e denso di sfortuna, sembrava che tutto procedesse per il meglio: bene in piscina e bene nelle acque libere prima dello stop forzato per l’infortunio al braccio procurato per un tocco troppo violento con la piastra di arrivo ai campionati statunitensi. 

Normale che il Settecolli sia semplicemente un test per entrambi, tra l’altro con avversari non di primissima fascia. La gara più interessante sarà sicuramente l’800 stile con l’ennesima sfida diretta che a Riccione vide Detti avere la meglio, poi le strade dei due campioni allenati da Stefano Morini si divideranno: i 1500 con vista sulle acque libere per Paltrinieri che testerà la sua condizione dopo i cambiamenti di programma a causa dell’infortunio e i 400 con vista (anche) sulla staffetta 4×200 per Gabriele Detti che ha definitivamente rinunciato (potrebbe essere proprio un addio) ai 1500 per dedicarsi alle distanze più veloci e magari provare a riportare in alto una staffetta che ha regalato all’Italia soddisfazioni enormi in passato e che, con un Megli e Ballo ormai su livelli abituali piuttosto elevati e con un “vivaio” composto dai vari Ciampi, Proietti Colonna o Zuin, in attesa che qualche giovane faccia un ulteriore salto di qualità, potrebbe davvero puntare alla finale iridata e olimpica da qui a un anno.

E’ uno strano Mondiale, quello che attende Gregorio Paltrinieri perchè in chiave olimpica, la gara più importante sarà la prima, quella sui 10 km di fondo: troppo importante centrare uno dei primi undici posti che qualificano per Tokyo 2020 per l’azzurro, il cui piano di puntare a tre medaglie a Cinque Cerchi dipende prima di tutto dalla possibilità di disputarla, la terza gara. Fatto tutt’altro che scontato vista la concorrenza di altissimo livello, anche in casa, e la scarsa abitudine a questo tipo di gare del campione modenese. Gli 800 e, soprattutto, i 1500 verranno di conseguenza e, dovesse arrivare la qualificazione olimpica (e magari un podio) nella gara in acque libere, Paltrinieri sarebbe disposto anche ad accettare di buon grado di non salire sul gradino più alto del podio nelle due sfide in piscina, anche se la condizione palesata a Riccione lascia molto ben sperare.

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