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Pattinaggio artistico a rotelle, il punto di Nicola Genchi sul sistema Rollart: “Bilancio positivo. La qualità del pattinaggio è migliorata in modo esponenziale”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Il nuovo sistema di punteggio, denominato Rollart, ha totalmente rivoluzionato la disciplina del pattinaggio artistico a rotelle. Nella prima parte di stagione passata agli archivi abbiamo infatti avuto già la possibilità di vedere i primi effetti di questo monumentale cambiamento, con esiti decisamente positivi.

Abbiamo contattato il sempre gentilissimo Nicola Genchi, ideatore del sistema e responsabile delle giurie internazionali, per fare il punto della situazione dopo i due importanti eventi andati in scena nel mese di maggio, l‘International German Cup di Friburgo e il Memorial Sedmak-Bressan di Opicina, in attesa degli eventi clou della stagione, ovvero i Campionati Nazionali Assoluti di Ponte Di Legno (partiti il 2 giugno con le categorie giovanili e in programma fino al 15), i Mondiali di Barcellona (2-14 luglio) e la rassegna continentale prevista in Germania, precisamente a Harsefeld (30 agosto-7 settembre).

Ciao Nicola, bentornato su OA Sport! La macchina è finalmente partita. Qual è il tuo bilancio rispetto all’approccio dei pattinatori che hai avuto modo di visionare a Friburgo e Opicina?

Assolutamente positivo. Ciò che è venuto fuori come risultato totale da parte dei pattinatori in questi due importanti appuntamenti è stato straordinario. A detta di tutti la modalità di pattinaggio è migliorata a livello esponenziale. Al Sedmak ad esempio abbiamo avuto una gara senior maschile di primissimo livello non solo in campo meramente tecnico ma anche nella componente prettamente artistica. Posso confermare lo stesso nella danza, dove abbiamo affrontato la prima gara con il nuovo sistema, anche lì si è visto un miglioramento davvero netto e importante. Gli allenatori e gli atleti stanno svolgendo un lavoro eccezionale, soprattutto in termini di componenti del programma. C’è da dire che alcune difficoltà come turns, fili e inclinazioni e quant’altro sono un po’ limitate a causa del pattino. In futuro vedremo come si potrà intervenire sotto questo aspetto.

Cosa ci puoi dire invece del lavoro svolto dai giudici?

Sono davvero felicissimo del lavoro di tutti, specialmente del pannello tecnico. In questi mesi non abbiamo avuto alcuna critica anzi, in più occasioni ci è stato dato merito del lavoro svolto e il feedback degli allenatori è stato assolutamente positivo. Questa per me è una vittoria grandissima in quanto stiamo pian piano assumendo sempre più credibilità convincendo anche i più scettici e guadagnando un rispetto reciproco. Tuttavia si dovrà lavorare ancora tanto sulle components, problema ancora presente sul ghiaccio dopo quindici anni. Noi abbiamo un margine di miglioramento enorme e sono fortemente convinto che si possa arrivare ad acquisire una visione comune anche sul secondo punteggio. Per questo motivo ho deciso di coinvolgere in queste gare colleghi provenienti da tutto il mondo, anche quelli dove la disciplina ha una popolarità minore, in modo che diventino un punto di riferimento per poter raccontare la propria esperienza alla propria nazione. Sulle components ci concentreremo tantissimo in occasione del prossimo seminario internazionale,  dove occuperemo l’80% del tempo proprio su questo argomento“.

Rollart è già una vittoria. Ha stimolato tantissimo la creatività e soprattutto ha allargato la competitività tra le nazioni, come è già successo agli Europei Precision di Reggio Emilia, vinti dal gruppo israeliano e da quello tedesco. Ma c’è qualche aspetto in particolare che ti ha colpito in generale in queste prime gare?

Vero. Anche in quell’occasione la classifica è stata assolutamente corretta e abbiamo ricevuto complimenti da parte di tutti gli addetti ai lavori. Mi ha colpito molto il rischio di alcuni atleti nell’entrare nell’elemento da transition difficili. Il rischio è altissimo, perché ovviamente ancora oggi, spesso, si arriva al salto con fatica e la difficoltà viene sbagliata. Non tutti infatti scelgono questa opzione, altri legittimamente al momento preferiscono sacrificare qualcosa in termini di transition per atterrare gli elementi più complicati in modo corretto“.

C’è stato un po’ di rumoreggiare sui tempi di attesa per la pubblicazione del punteggio. Puoi spiegarci a cosa sono dovuti?

I tempi di attesa sono dovuti a più fattori. Quello più importante è legato alla review: al contrario delle categorie selettive, dove i salti di passaggio non vengono chiamati, qui devi inserirli tutti nel sistema, e conseguentemente farne il check. Nei prossimi appuntamenti inoltre avremo dei sistemi di review più efficienti. Ai Mondiali ad esempio ci appoggeremo a un software avanzato creato da noi che ci porterà ad accorciare i tempi. Non bisogna inoltre sottovalutare la composizione del pannello: i giudici più rodati saranno certamente più rapidi, quelli con meno esperienza giustamente avranno bisogno di qualche attimo in più“.

Per salutarci ti chiedo: quale sarà adesso il prossimo step, ora che il Rollart è finalmente diventato il sistema di punteggio ufficiale?

“Già dalla prossima stagione ci saranno dei cambiamenti dal punto di vista regolamentare. Sono consapevole del disagio che può comportare questa scelta ma il mio obiettivo è quello di arrivare a un tipo di prodotto corretto. Dopo un’analisi complessiva penso che nei prossimi mesi il focus sarà su QOE e sulle components, quindi dopo aver lavorato bene sul pannello tecnico ci concentreremo su quello giudicante“.

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Foto: Raniero Corbelletti

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