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Roland Garros 2019: Fabio Fognini, la prova del nove fallita e il ritorno sulla terra…
E dopo il sogno, l’amara realtà. Si attendeva con ansia il match del “Suzanne Lenglen” a Parigi tra il nostro Fabio Fognini e il tedesco Alexander Zverev (n.5 del mondo), valido per gli ottavi di finale del Roland Garros. Fabio, reduce dal successo di Montecarlo, era tra i giocatori, ritenuti “outsider”, con le migliori credenziali, per il tennis espresso e anche per mere ragioni di classifica.
Purtroppo le grandi aspettative che si riponevano in Fognini sono state disattese in un match spartiacque nel quale i limiti del ligure sono venuti nuovamente a galla. Il 32enne di Arma di Taggia è stato sfavillante per un set e mezzo e poi ha alternato luci e ombre e di testa ha perso il confronto. In uno sport duro come il tennis, la mente fa l’80% e nella lotta di nervi il teutonico ha messo in mostra una resistenza maggiore. Al di là del primo parziale giocato oggettivamente male, Sascha ha espresso il suo 100% quando i punti valevano doppio e questo nell’economia del confronto ha fatto tutta la differenza del mondo.
L’azzurro, di contro, si è smarrito per due set, tra racchette buttate a terra e impropri verso il suo angolo e a se stesso. In buona sostanza, uno show dialettico di cui si sarebbe voluto fare a meno. Un Fognini tornato sulla terra, ai suoi pregi e ai suoi difetti, all’insegna della più totale discontinuità. Si, delle possibilità per entrare nella top-10 ancora ci sono ma al di là dei conti aritmetici questa sfida ha il chiaro sapore della bocciatura perché il tennis dell’italiano vale molto di più di un ottavo di finale di uno Slam.
Le maestose palle corte e i recuperi a perdifiato lungo la riga di fondo, ad alto coefficiente di difficoltà, non possono essere cancellati da 53 errori non forzati. Uno sproposito anche per Fabio, che del rischio fa il suo mestiere. Anche nell’ultimo punto del match, con quel dritto colpito male quando era nel pieno comando delle operazioni, fa capire che partita sia stata. L’avversario, intelligentemente, ha adottato una strategia attendista il più delle volte, cercando di far giocare un colpo in più. Ecco che la sconfitta è amara e anche se Fognini sarà nell’elite lunedì, con tutti gli incroci del caso, l’esito di questa partita rimane e ha i crismi dell’occasione persa.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Alessio Tarpini / LPS