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Roland Garros 2019: Nadal è il più forte sul rosso, non basta un grande Thiem per due set

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Anche per quest’anno non ce n’è stato per nessuno, il più forte sulla terra rossa di Parigi e il più forte della storia sulla terra battuta è sempre lui, Rafael Nadal. Eppure nei primi due set della finale del singolare maschile del Roland Garros 2019 Dominic Thiem, che l’anno scorso nell’atto decisivo aveva raccolto nove game in tre set e due anni fa in semifinale sette, è stato pienamente in partita, giocando più colpi vincenti, 20 contro 18, e commettendo meno errori gratuiti, 16 contro 22. Ma dal terzo set in avanti il fuoriclasse maiorchino di Manacor, 33 anni compiuti lunedì scorso, ha preso in mano il pallino del match e non l’ha più mollato: 20 punti vincenti contro 11 e 9 errori gratuiti contro 22.

L’ennesima dimostrazione che lo spagnolo non ha avversari sul rosso, soprattutto sulla lunga distanza dei tre set su cinque, a meno di un cataclisma come quello che gli capitò nel 2009 contro Robin Soderling, autore di una delle più grandi sorprese della storia del tennis, o a meno che non incontri un avversario più in forma di lui, e non è un caso che questo sia capitato nel 2015 contro Novak Djokovic, che fa della sua condizione fisica la sua arma migliore.

Oggi è stato decisivo un parziale di 16 punti a uno all’inizio del terzo set, a quel punto Thiem avrebbe potuto uscire completamente dalla partita e invece nel quarto set, malgrado abbia perso anche quel parziale per 6-1 come il terzo, ci è tornato e ha fatto tutto quello che poteva contro un Rafa ormai completamente padrone del proprio gioco. La partite è finita dopo 3 ore e un minuto di gioco con Nadal per la dodicesima volta sdraiato sulla terra rossa parigina per la felicità.

12 vittorie in un solo torneo del Grande Slam sono un record che francamente crediamo sia impossibile da battere, ma Nadal può sfruttare ancora per qualche anno la sua immensa superiorità sulla terra battuta: è arrivato a 18 successi nei Major e il record di 20 di Roger Federer non è lontano, tenuto conto che per lo svizzero, che ha cinque anni di più rispetto all’amico-rivale, è sempre più difficile centrare il bersaglio in uno dei quattro tornei che regalano l’immortalità tennistica.

La domanda è: chi scalzerà Nadal dal trono di Parigi? Thiem è forse il candidato più credibile visto che la terra rossa è la superficie preferita dell’austriaco, ma la sfida di oggi ha fatto capire che il 25enne della Bassa Austria, pur avendo fatto un ulteriore salto di qualità rispetto all’anno scorso deve crescere ancora sui punti importanti e quando le circostanze gli sono sfavorevoli (vedi le continue interruzioni della semifinale con Djokovic) e nello stesso tempo deve anche sperare in un calo di rendimento di Rafa.

 

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Foto: LaPresse

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