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Roland Garros 2019, Novak Djokovic soffre un set ma supera agevolmente Zverev. Nona semifinale a Parigi
Missione compiuta per Novak Djokovic. Il n.1 del mondo ritorna per la prima volta dal 2016 in semifinale nel Roland Garros, sconfiggendo con il punteggio di 7-6 6-2 6-2 in 2 ore e 12 minuti il tedesco Alexander Zverev (n.5 del ranking), confermando le sue eccezionali attitudini sul rosso transalpino. Per Nole si tratta della nona semifinale in questo torneo (il secondo di ogni epoca dietro solo a Nadal a quota 12) e la 35esima negli Slam (secondo alle spalle di Roger Federer con 44). E così ci sarà la sfida contro l’austriaco Dominic Thiem, che ha sconfitto il russo Karen Khachanov, in una sfida dal sapore di rivincita sul red carpet francese, ricordando il successo del 25enne nativo di Wiener Neustadt contro Djokovic nei quarti di finale del 2017.
Nel primo set l’avvio di Nole è piuttosto sottotono mentre Zverev, contrariamente rispetto a quello che si era visto con Fognini, gioca circa un metro e mezzo più avanti. Questo consente al teutonico di dare maggior profondità al suo tennis e di mettere in difficoltà il n.1 del mondo. Non è un caso che il serbo, nel terzo game, sia costretto a cancellare due palle break, una delle quali su un passante di rovescio lungolinea di Sascha fuori di pochissimo. Il 22enne nativo di Amburgo continua a martellare e il break si tramuta in realtà nel nono game, quando il rovescio lungolinea del tennista tedesco stavolta rimane in campo e gli dà la chance di servire per la frazione. Incredibilmente, però, Zverev si smarrisce proprio nel momento di concludere, commettendo diversi errori, subendo prima il controbreak e poi l’incredibile sorpasso: uno smash sbagliato di metri e un doppio fallo valgono il parziale a Djokovic sul 7-5
Nel secondo set Sascha accusa il colpo e, collezionando altri unforced errors e doppi falli, perde il servizio nel secondo game, permettendo al rivale di mettere sui binari a lui graditi il confronto. Avanti 4-1, Nole sfiora il doppio break, frutto di un gioco molto più profondo, con variazione di ritmo costanti che mettono in difficoltà il rivale. La sagra dell’errore si replica per Zverev anche nell’ottavo game: un turno di servizio condito da tre doppi falli è la cartina di tornasole di una frazione da dimenticare, vinta dal n.1 del mondo sul 6-2.
Nel terzo set, il teutonico cerca di scuotersi, con due palle break in apertura. Non è però concreto il tedesco e Djokovic punisce questa mancanza dell’avversario, strappando lui il servizio al n.5 ATP nel sesto gioco, nel quale non poteva mancare un brutto errore: volée in rete. Avanti 4-2, Novak gestisce da campione questo vantaggio e archivia la pratica sul 6-2 con un’ottima accelerazione di dritto lungolinea.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse