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Scherma
Scherma, Europei 2019: Italia senza ori anche nella quarta giornata, ma sarà il Mondiale il vero banco di prova. Il CT Cipressa sprona i ‘suoi’ fiorettisti
Mettiamola così, salvandoci con una battuta: la speranza è di ricalcare quanto avvenuto un anno fa. Ovvero, argento agli Europei di Novi Sad, oro da favola ai Mondiali di Wuxi, in finale sugli imbattuti (fin lì) americani. Si trattò del quarto titolo iridato della gestione Cipressa nel fioretto maschile a squadre, in cinque Mondiali. Ricordando che le ragazze, invece, vinsero in Serbia per poi perdere invece in Cina contro le americane….
Iniziamo la nostra consueta analisi con un pizzico di scaramanzia visto che oggi, nella prima giornata delle prove a squadre ai campionati continentali in corso di svolgimento a Dusseldorf, in Germania, l’Italia è rimasta ancora senza ori, raccogliendo comunque una medaglia di bronzo con Garozzo e compagni e un quarto posto con le sciabolatrici. Due risultati però che nascondono sensazioni diverse, sottolineando che non si vuole sminuire una medaglia, sempre gloriosa, ma rimarcare che il potenziale di entrambe le squadre autorizza a sognare piazzamenti ben diversi.
FIORETTO
La banda di Cipressa è partita direttamente dai quarti di finale, ‘demolendo’ letteralmente l‘Ucraina per poi arrendersi alla Germania, squadra ‘esperta’, tutt’altro che irresistibile, guidata ancora dagli immarcescibili Kleinbrink e Joppich, atleti puri titolati, ma da anni lontani dall’élite, in semifinale. Eppure è “bastato” proprio il successo iniziale di Peter su Alessio Foconi (5-2) per dare il là alla sinfonia teutonica, purtroppo continuata fino alla fine, sempre in vantaggio, nonostante il generoso, ma tardivo tentativo di rimonta messo in atto da Daniele Garozzo. Il bronzo vinto poi di rabbia, e nettamente, sulla Russia, lascia un sapore agrodolce in bocca, al termine di una giornata che ha premiato a sorpresa i francesi, bravi a sfruttare l’occasione (come sempre). E’ capitato anche in passato: a volte i fiorettisti azzurri accusano una giornata negativa in un appuntamento importante. Nessuno è imbattibile, sia chiaro. Le individualità che rispondono ai nomi di Foconi, Garozzo (oro-argento nell’individuale), Avola e Cassarà sono uniche nel panorama schermistico internazionale, eppure a volte la squadra non raccoglie quanto potrebbe. Difficile capirne il motivo, ma… meglio qui e ora, all’Europeo, che al Mondiale e soprattutto ai Giochi di Tokyo 2020. La sconfitta servirà per motivare il gruppo in vista di Budapest e intanto risuonano nell’aria le parole del CT azzurro Andrea Cipressa, postate sui social al termine della finale per il bronzo: “Si dice “non esiste la fortuna, esiste il talento che incontra l’opportunità”. Io credo, invece, che il talento debba sapere creare l’opportunità e farla sua. Voglio quindi dire ai miei ragazzi: “il vostro talento (e ne avete da vendere) deve creare le opportunità e sfruttarle a vostro favore”. Questo mi aspetto da voi!”. Un messaggio per spronare un gruppo che a volte si perde in un bicchiere d’acqua, ma che resta di gran lunga il più talentoso al mondo. La faccia degli azzurri sul podio e quella del presidente FIS, Giorgio Scarso, davanti a loro, nella foto di copertina in questo pezzo, dice tutto sulla competitività del gruppo e di come sia stato accolto un bronzo che non era evidentemente il metallo sognato alla vigilia. Appuntamento in Ungheria!
SCIABOLA
Diverso il discorso delle ragazze, che si trovano di fronte avversarie sempre più forti e competitive, ma restano ancora una volta tra le migliori quattro. Purtroppo, oggi proprio quarte in classifica, eliminate in semifinale dalla Russia e battute nell’ultimo atto per il bronzo dalla Francia iridata in carica. Un risultato che va accettato in quanto le squadre migliori al mondo (Francia, Italia, Russia, da oggi inseriamo anche l’Ungheria d’argento, e poi ancora Ucraina, Corea del sud e Stati Uniti) si stanno scambiando le posizioni sul podio nei grandi appuntamenti. Vincere o perdere a volte dipende da una stoccata magari anche fortuita, da piccolissimi dettagli, da un giudizio arbitrale favorevole o meno. Chiaro che dalle campionesse europee e mondiali 2017 ci si aspetta sempre un grande risultato, ma il gruppo è solido e compatto: “Se vogliamo proprio vedere qualcosa di positivo dalla gara di oggi, c’è che rimaniamo fra le prime quattro d’Europa e fra le top del Mondo. Però è chiaro che dobbiamo lavorare, perché il nostro valore è ben altro e questi risultati non lo rispecchiano“, ha detto Martina Criscio. Ecco il pensiero di Rossella Gregorio: “Rispetto al solito credo sia mancata un po’ di continuità e abbiamo tutte un po’ peccato di insicurezza. Di norma riusciamo a contrastarli questi momenti, oggi no. Ci siamo focalizzate troppo sulle avversarie e non su quello che potevamo fare noi“. Dulcis in fundo, Irene Vecchi: “Non ci voleva questa gara per dimostrare che possiamo tirare al livello di Russia e Francia, le abbiamo già battute nel corso dell’anno, ma oggi sono state più brave loro“. Amen
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Foto: Bizzi Federscherma