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Superbike, GP Spagna 2019: Alvaro Bautista a caccia di conferme a Jerez, Rea il principale rivale

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Pensi a Jerez de la Frontera (Spagna) e i nomi sono quelli di Jorge Lorenzo e di Dani Pedrosa, piloti della MotoGP che hanno lasciato un segno su questa pista, al di là delle curve 13 e 6 che hanno il loro marchio. Il tempo però della MotoGP è già trascorso, nel weekend sono le derivate di serie a voler regalare qualcosa di speciale. Il Mondiale 2019 di Superbike è al sesto atto e la situazione vede lo spagnolo Alvaro Bautista al comando con 43 lunghezze di vantaggio sul nord-irlandese Johnny Rea, campione del mondo in carica. Si è reduci dalle polemiche di Imola. In Andalusia, però, si vuol parlare solo di agonismo in pista e quindi è lecito pensare che il duello tra Alvaro e Johnny possa ripetersi.

Il ducatista avrà motivazioni superiori al consueto per far sua la Superpole e gara-1. Correre davanti al pubblico di casa è “benzina” per il proprio motore e Bautista lo ha già dimostrato nel corso delle libere, guidando in maniera aggressiva e spettacolare su questo layout e pennellando la “Lorenzo” come solo lui sa fare. Di contro lo stile “smooth” di Rea è quello che più ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori sul passo gara: una sequenza di giri impressionante sull’1’40” basso che lo candida ad un ruolo di primattore. Combattività contro morbidezza: sono queste le icone della sfida ispanico-britannica sul tracciato. Ne gioverà senza dubbio lo spettacolo.

Attenzione però a sottovalutare la Yamaha. L’olandese Michael van der Mark e il team-mate Alex Lowes hanno dimostrato di saperci fare sulla R1. In particolare il centauro tulipano pare trovarsi sulle non facili curve di Jerez, che richiedono una grande guidabilità. La moto nipponica sembra dare queste chance e spetterà, quindi, ai due alfieri di Iwata coglierla. Lo stesso proposito di Marco Melandri, in ripresa sulla sua YZF R1. Parlare di possibilità di podio per il ravennate in gara-1 è un azzardo però la conoscenza del circuito e un feeling con il mezzo migliore sono argomenti a sostegno piuttosto convincenti.

Chi dovrà ritrovarsi completamente è l’altro alfiere della Ducati Chaz Davies: troppo brutto per essere vero il gallese, undicesimo nell’ultimo turno di prove libere a 1″209 dal compagno di squadra. Chaz e la Panigale V4 R continuano a non trovarsi e di sicuro neanche questo tracciato, poco gradito da Davies, aiuta. Servirà qualcosa di speciale per cambiare le carte in tavola ma il pilota di Borgo Panigale ci proverà.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Pier Colombo

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