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Tennis, John McEnroe: “Federer, Nadal e Djokovic rischiano di seppellire un’altra generazione di tennisti”

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Come sempre John McEnroe non è banale. Non sa esserlo, non lo è mai stato in campo e non lo sarà mai nemmeno da analista e commentatore. Il tre volte vincitore di Wimbledon ha parlato di tennis a 360 gradi in una intervista rilasciata all’agenzia AGI, riportata da Blastingnews.com. L’ex campione statunitense ha toccato vari aspetti del tennis attuale e futuro, ma con una netta convinzione: “La rivalità tra Roger Federer e Rafa Nadal è la più grande di tutti i tempi – esordisce –  Sia per il valore dei due protagonisti, sia perchè coinvolge due tennisti e personaggi completamente diversi tra di loro, anche a livello di stile. Sono il bianco ed il nero, il giorno e la notte. Uno non suda mai, l’altro invece deve cambiare continuamente la maglietta, per fare un esempio semplice”.

McEnroe analizza la rivalità dal lato di Federer che, senza questa “nemesi”, avrebbe avuto un impatto differente sull’opinione pubblica. “Per Roger l’avvento di Rafa è stato una benedizione sotto un certo punto di vista. Certo, senza il maiorchino sarebbe forse arrivato a 30 titoli dello Slam, ma senza quelle sconfitte non sarebbe stato così amato. Un dominatore assoluto è raro che abbia un apprezzamento unanime. È davvero incredibile pensare che questa favola sembrava finita cinque anni fa e, invece, è rinata in Australia nel 2017 ed allo scorso Roland Garros ne abbiamo visto un’altra puntata”.

Assieme a Federer e Nadal, non si può non citare anche Novak Djokovic. Un terzetto che, secondo McEnroe, non ha eguali nella storia di questo sport. “Negli ultimi dieci anni abbiamo ammirato i tre tennisti più forti della storia del tennis, hanno sepolto questa generazione e rischiano di farlo anche con la prossima vista la loro longevità e la voglia di non mollare lo scettro”. Tra questi nuovi giovani talenti “a rischio”, il quattro volte trionfatore degli US Open analizza i più interessanti. Kyrgios con il suo talento può battere chiunque, ma non ha la continuità giusta. Mi piacciono anche Shapovalov e Tsitsipas, la potenza di Khachanov, mentre mi sta stupendo la crescita di Aliassime”. 

Conclusione sullo stato di forma del movimento tennistico americano, ben lontano dai fasti di un tempo.”Penso che non siano male Opelka e Tiafoe, ma quest’ultimo deve ancora evolversi. Normale che se manca un punto di riferimento, i giovani americani vadano a praticare football o basket. Tra i ragazzi è così, mentre le ragazze hanno avuto come esempio le sorelle Williams. Credo stia a noi inculcare ai giovani la voglia di giocare a tennis e proseguire a farlo e, magari, un giorno ci sarà un altro ragazzo di New York a vincere Wimbledon o gli US Open”.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: John McEnroe lev radin / Shutterstock.com

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