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Tennis: la bella storia di Stefano Travaglia, dagli infortuni alla top-100
Una rincorsa lunghissima, infortuni gravissimi, un obiettivo che sembrava non arrivare mai. Ma lui, Stefano Travaglia, Steto per chi lo conosce, non si è mai arreso, e da questa mattina è per la prima volta tra i primi cento giocatori del mondo. A consentirgli il raggiungimento del traguardo è stata la vittoria del tedesco Dominik Koepfer sull’austriaco Dennis Novak nella finale del Challenger di Ilkley (che, tra l’altro, ha regalato a Koepfer una wild card per Wimbledon).
La sua carriera ha subito il più grave stop nel 2011, con un grave infortunio domestico ai legamenti della mano destra, che lo ha tenuto fuori dai tornei per oltre un anno. Prima di tale interruzione, l’oggi ventisettenne di Ascoli Piceno era riuscito ad arrivare vicino ai primi 300 del mondo. Nel 2014 è entrato in tabellone principale a Roma, disputando una gran battaglia, pur persa, contro Simone Bolelli. Dopo altri problemi di natura fisica, tra cui un guaio alla schiena nel 2016 che lo ha riportato indietro fino alla posizione numero 562, non si è perso d’animo: altri Futures vinti, altra scalata del ranking, e nel 2017 prima partecipazione a uno Slam, Wimbledon, passando dalle qualificazioni e con battaglia nel primo turno con il quotato russo Andrey Rublev, vincitore soltanto al quinto set. Più famosa, però, è diventata la vittoria contro Fabio Fognini al primo turno degli US Open dello stesso anno, partita rimasta celebre per le parole ben poco eleganti rivolte dal ligure alla giudice di sedia svedese Louise Engzell. Ben presto le qualificazioni Slam sono diventate una consuetudine, e la vittoria con l’argentino Guido Andreozzi nel primo turno degli Australian Open 2019 lo ha visto di nuovo avanzare in uno dei quattro tornei maggiori. Con le tre vittorie Challenger a Ostrava nel 2017, a Marbella nel 2018 e a Francavilla al Mare nel 2019, Travaglia si è infine guadagnato i punti necessari per diventare il 42° italiano classificato tra i 100 migliori giocatori del pianeta.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Roberta Corradin / LivePhotoSport.it