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Tennis, Rafael Nadal: “I miei 12 Roland Garros sono una delle cose speciali successe nel mondo dello sport”

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Sono trascorsi due giorni dal momento in cui Rafael Nadal ha sconfitto l’austriaco Dominic Thiem per 3-1 nella finale del Roland Garros 2019, portandosi così all’incredibile quota di 12 titoli conquistati nel Grand Slam parigino sulla terra battuta. Il dominio dell’iberico in questo torneo è testimoniato dagli incredibili numeri collezionati dal maiorchino nelle sue 15 partecipazioni al secondo Major della stagione, con un bilancio mostruoso di 93 vittorie e due sole sconfitte su 95 incontri complessivamente disputati al Roland Garros.

Queste cifre mi dicono quello che possono dire a tutto il mondo. Sono quello che sono. Ciò che è stato conquistato è un fatto. È una delle cose speciali successe nel mondo dello sport e sono felice e grato di essere parto di tutto questo” spiega Nadal in un’intervista rilasciata a Marca. Il tennista iberico ha poi ripercorso le ore successive alla fine del match finale con Thiem: “Dal momento in cui ho finito la finale, tra una cosa e l’altra – controlli anti-doping, rispondere alle domande della stampa – sono arrivato in hotel e mi sono cambiato in due minuti. Dopo aver cenato in hotel sono andato subito a letto ed erano già le due di notte, non ho dormito molto…”

Quello di quest’anno è stato un trionfo più sofferto del solito per Nadal, non tanto per la difficoltà incontrata durante le partite del torneo, quanto per un inizio di stagione su terra rossa ampiamente al di sotto delle aspettative. Specialmente a Barcellona è sembrato meno motivato del normale sia in partita che in allenamento, facendo credere ad alcuni che si fosse stufato di continuare a giocare. “Non mi sono mai stufato del tennis – rivela il maiorchino – Mi sono stancato di provare dolore costantemente, anche durante la vita di tutti i giorni a livello fisico. Convivere con questo dolore continuo è snervante e arriva il momento in cui ti devi fermare dopo 18 mesi di sofferenza. Il primo turno a Barcellona con Mayer è stato il momento più basso, poi dopo aver perso con Thiem ho ricominciato a migliorare giorno dopo giorno fino a Parigi. L’incontro che mi ha provato di più al Roland Garros? Probabilmente la semifinale del 2013 con Djokovic. Tra i 93 match vinti a Parigi è stato quello in cui sono stato più vicino alla sconfitta”.

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Credits: Janet McIntyre / Shutterstock.com

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