Ciclismo

Tour de France 2019: Alejandro Valverde, obiettivo tappe e maglia verde. Con un occhio alla classifica generale…

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Puntuale, anche quest’anno, arriva la stessa domanda: che sarà di Alejandro Valverde al prossimo Tour de France? Difficile capire quella che può essere ad oggi la reale condizione dello spagnolo che sta subendo la classica sindrome del campione del mondo, ovvero poco vincente con la maglia arcobaleno. Dall’inizio dell’anno, infatti, sono solo due le vittorie, tre se si conta anche la classifica generale del Giro d’Occitannie. Poca cosa per uno che nella primavera è solito far man bassa di successi. L’esplosione di Julian Alaphilippe lo ha sicuramente limitato, ma allo stesso campione spagnolo è sempre mancato quel guizzo dei giorni migliori per poter arrivare al successo.

Ecco perché il campione del mondo si presenta ai nastri di partenza del prossimo Tour de France sotto un alone di mistero che principalmente riguarda la sua condizione. Dopo il ritiro alla Liegi-Bastogne-Liegi si è preso un lungo periodo di pausa fino al sopracitato Giro d’Occitannie , dove oltre ad una tappa si è portato a casa anche la classifica generale. Questo non basta a risolvere i tanti dubbi su quello che può essere il suo ruolo alla prossima Grande Boucle, ma è lecito credere che l’iberico possa recitare un ruolo da un protagonista assoluto in un modo o nell’altro.

Le ipotesi sono tendenzialmente due. O assisteremo ad un leone, sempre all’attacco, a caccia di tappe prestigiose, oppure ricoprirà un ruolo di supporto a Nairo Quintana ed a piede libero solo nei finali più adatti alle sue caratteristiche: ce ne sono tanti. Questi gli permetterebbero di strizzare l’occhio anche alla maglia verde, dove il re Peter Sagan parte ancora una volta con i favori del pronostico. Difficile vederlo nei piani altissimi della classifica generale, d’altronde sulla carta d’identità campeggia un pesante 39 alla casella età. Scenario che però potrebbe cambiare se dopo la prima settimana dovesse essere ancora lì attaccato alle posizioni di vertice. Solo allora si aprirebbero interessanti soluzioni per il Team Movistar con due punte pronte a giocarsi le loro carte. 

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Foto: Pier Colombo

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