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Ciclismo

Tour de France 2019: chi parteciperà? Tutti i big in gara. Ineos devastante con Froome, Thomas e Bernal!

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Sarà un parterre ricco, anzi, ricchissimo quello che vedremo al via il prossimo 6 luglio da Bruxelles per la 106^ edizione del Tour de France. Una lista di partenti di gran classe, probabilmente con più big rispetto a quelli presenti all’ultimissimo Giro d’Italia. Gran parte dei big che vedremo al Tour li incontreremo ancor prima al Criterium du Dauphiné, in programma da domenica 9 giugno; il test più importante in vista della battaglia per la maglia gialla. Comunque sia l’Italia si affiderà nuovamente a Vincenzo Nibali, anche se lo Squalo dello Stretto, secondo alla Corsa Rosa, non ha grandi aspettative per questa Grande Boucle. Sicuramente il Giro d’Italia si farà sentire nelle gambe, ma non resterà lì a guardare. Magari cambierà le sue prospettive di corsa pensando innanzitutto alle vittorie di tappa, ma un vincitore di un Tour de France non va mai sottovalutato. Avrà al suo fianco, su tutti, Matej Mohoric e Damiano Caruso, due Gregari con la G maiuscola nella Bahrain-Merida. 

Passando agli stranieri, spicca su tutti il Team Ineos con un trio da far paura formato dal vincitore del Tour del 2018 Geraint Thomas, il quattro volte trionfatore sugli Champs-Élysées Chris Froome, e la nuova stella della formazione britannica Egan Bernal. Parlando proprio dei tre capitani del Team Ineos, che avranno tutti i fari puntati addosso, bisognerà vedere come si gestiranno i due leader inglesi e se assisteremo nuovamente ad una lotta mentale, giorno dopo giorno, nel capire chi sarà il vero capitano. Thomas ha sicuramente ottenuto più risultati in questo 2019, tra cui figura il terzo posto al Tour de Romandie; lo scorso anno strabiliò tutti quanti a La Rosière e sull’Alpe D’Huez, e sarà il primo uomo da tenere d’occhio. Chris Froome, non ha bisogno di presentazioni con i suoi quattro Tour de France vinti (2013, 2015, 2016, 2017), la Vuelta nel 2017 e il Giro nel 2018. Lo scorso anno cedette lo scettro al compagno di squadra chiudendo al terzo posto della Grande Boucle. Gli anni passano, ma sicuramente avrà ancora tanta sete di vittoria. Ed Egan Bernal? Sono tutti in attesa di un’esplosione definitiva da parte della perla colombiana, l’uomo del futuro delle grandi corse a tappe, secondo molti. Lo scorso anno ha chiuso al 15° posto in quel di Parigi, ma quest’anno ha già raccolto la vittoria della Parigi-Nizza e il terzo posto alla Vuelta Catalunya. Andrà sicuramente alla ricerca di un immediato riscatto dopo aver rinunciato per forza di cose al Giro d’Italia per una frattura alla clavicola sinistra in allenamento.

Poi c’è Tom Dumoulin (Team Sunweb), costretto al ritiro dal Giro d’Italia in seguito ad una brutta caduta nella quinta tappa della Corsa Rosa; un sogno infranto in così breve tempo. Avrà sicuramente tanta, tantissima voglia di tornare a lottare tra i migliori. Ci è andato vicino lo scorso anno, chiudendo il Tour al secondo posto. L’unica possibile sfortuna sarà il non avere dalla sua parte le cronometro, che non dovrebbero sconvolgere la classifica generale; anche perché l’unica prova contro il tempo individuale di Pau è in programma per la 13^ tappa, ben lontana dai giorni decisivi per la lotta tra i big. Ci saranno anche i padroni di casa Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Il primo ha chiuso il Tour del 2018 al sesto posto, un po’ sotto le aspettative rispetto ai risultati ottenuti tra il 2016 e il 2017 in cui riuscì a classificarsi rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio. Ha chiuso l’ultima Parigi-Nizza al quinto posto, e la sua terra lo vede ancora come l’uomo di riferimento. Pinot torna nella corsa di casa dopo due anni di assenza, reduce dalla vittoria al Tour de l’Ain dove ha ritrovato un’ottima condizione. Ha accantonato il Giro d’Italia per ritentare a fortuna sulle sue strade e non va sottovalutato.

Attenzione poi alla Movistar, la squadra dominatrice dell’ultimo Giro, che si presenterà al via con la coppia formata da Nairo Quintana e dal campione del mondo Alejandro Valverde. Il primo, nonostante una vittoria di tappa lo scorso anno, ha chiuso con un 10° posto finale. Il risultato più convincente di quest’anno è il secondo posto alla Parigi-Nizza, ma il Dauphiné potrebbe risultare decisivo come percorso di avvicinamento per dimostrare la sua forte presenza. Il Tour è il suo grande obiettivo dopo che lo ha sfiorato nel 2016 col terzo gradino del podio e nel 2015 col secondo. Dietro di lui c’era l’iridato Valverde, che non torna in corsa dalla Liegi-Bastogne-Liegi. Lo scorso anno ha deluso un po’, non sta affrontando una bella annata, e andrà tenuta d’occhio la possibile lotta interna nella formazione spagnola.

Infine, andranno verificati Adam Yates (Mitchelton-Scott), quarto al Tour de France del 2016 e che ha affrontato una prima parte di stagione decisamente ottima, poi Rigoberto Uran (EF Education First), secondo alla Grande Boucle del 2017, ma che non ha corso tantissimo in questo 2019; e in conclusione Richie Porte (Trek-Segafredo), che ha da sempre un conto in sospeso con l’Ile de France.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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