Ciclismo

Tour de France 2019: i gregari che possono fare la differenza. Team Ineos e Astana le squadre meglio attrezzate. Occhio alla Movistar

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Manca poco più di una settimana alla partenza della 106^ edizione del Tour de France, che entrerà in scena sabato 6 luglio a Bruxelles, per poi concludersi domenica 28 luglio, come di consueto, sugli Champs-Élysées di Parigi che incoroneranno il successore di Geraint Thomas. Oramai la startlist sta prendendo sempre più forma e definizione.

Tra i grandi favoriti, dopo l’assenza forzata degli infortunati Chris Froome e Tom Dumoulin, la cerchia dei papabili per la classifica generale si restringe attorno al duo del Team Ineos formato dalla maglia gialla uscente Thomas (condizioni fisiche permettendo) e il giovane colombiano Egan Bernal, i padroni di casa Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Jakob Fuglsang (Team Astana), Nairo Quintana e l’iridato Alejandro Valverde per la Movistar, Richie Porte (Trek-Segafredo), e la punta azzurra Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida).

Ma ovviamente una grande corsa a tappe si vince anche e soprattutto grazie al supporto dei gregari giusti, gli uomini ideali da avere al proprio fianco nelle fasi decisive della gara. Così andiamo nel dettaglio degli “uomini ombra” dei big che risulteranno fondamentali nella lotta dei propri capitani per la conquista della maglia gialla.

Sicuramente le squadre meglio attrezzate sono il Team Ineos e il Team Astana. Partendo dalla forte formazione britannica, Thomas e Bernal potranno fare affidamento in primis su Wout Poels, grande protagonista dell’ultimo Giro del Delfinato dove si è ritrovato casualmente leader della squadra dopo il ritiro di Froome; una certezza assoluta per i capitani. Ma come gli stessi Kenny Elissonde e il grande esperto delle corse a tappe Michal Kwiatkowski. Stesso discorso proprio per l’Astana di Fuglsang con gli iberici Gorka Izagirre, Omar Fraile, Pello Bilbao, quest’ultimo mattatore al Giro, e Luis Leon Sanchez; tutti uomini in grado sia di lottare per una gioia personale che di sacrificarsi per il proprio leader, una delle grandi qualità che ha la formazione kazaka. E non va dimenticato Alexey Lutsenko, corridore dalla grande lucidità mentale.

La speranza azzurra Vincenzo Nibali poi, si affiderà nuovamente al fedelissimo Damiano Caruso, il gregario per eccellenza. Ma potrà contare anche sul supporto del giovane ed instancabile Matej Mohoric. E perchè no, anche su Dylan Teuns.

Nairo Quintana e Alejandro Valverde sono la coppia d’oro della Movistar. Lo squadrone spagnolo ha già dimostrato una tattica paurosa al Giro d’Italia con la formazione che ha affiancato Richard Carapaz nella sua conquista della maglia rosa. Così si porterà in Francia anche un Mikel Landa dalla condizione fisica invidiabile  e un grande gregario come Andrey Amador. Da aggiungere Winner Anacona e il giovane Marc Soler.

Richie Porte invece, ha un conto in sospeso da tanto, troppo tempo con il Tour, così si porterà dietro tre reduci della Corsa Rosa, il secondo capitano della Trek-Segafredo per la Grande Boucle Bauke Mollema, Michael Gogl e ultimo, ma non ultimo, il dominatore della classifica dei GPM al Giro, l’abruzzese Giulio Ciccone.

In chiusura ecco i francesi, con Romain Bardet che potrà contare sul grande esperto Tony Gallopin. Mentre Thibaut Pinot sembra molto più attrezzato, con un tris come Rudy Molard, David Gaudu e Sebastian Reichenbach.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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