Tour de France 2019, Peter Sagan a caccia della maglia verde. Lo slovacco vuole tornare a dominare e punta ai Mondiali

Peter Sagan si candida come uno dei grandi protagonisti di questa edizione del Tour de France 2019. Lo slovacco ha grande voglia di riconfermarsi come il velocista più forte della Grande Boucle e punta a portare a casa la sua settima maglia verde.

Il corridore, nativo di Zilina ma cresciuto ciclisticamente in Italia, è riuscito a vincere l’ambitissima classifica a punti dal 2012 al 2018, con la sola eccezione del 2017, quando è stato squalificato per un contatto in volata con Mark Cavendish nella quarta tappa da Mondorf-les-Bains-Vittel.

Ai nastri di partenza di questa edizione del Tour de France si presenteranno molte ruote veloci. Oltre allo slovacco, infatti, fanno parte del lotto dei favoriti negli sprint: Elia Viviani, Caleb Ewan, Arnaud Demare, Michael Matthews, Alexander Kristoff e John Degenkolb. Sulla carta sono sei gli appuntamenti che sembrano destinati alle ruote veloci. A differenza di molti colleghi, però, Peter Sagan ha la capacità di resistere bene su strappi anche abbastanza impegnativi. Lo slovacco, quindi, ha cerchiato sul proprio calendario personale qualche frazione in più rispetto agli avversari.

La maglia verde per Peter Sagan sarebbe un ottimo viatico per quello che probabilmente è il vero obiettivo stagionale: il Mondiale. L’appuntamento con uno degli eventi ciclistici più attesi dell’anno è fissato per domenica 29 Settembre. Il percorso Leeds-Harrogate, che coprirà una distanza di 284,5 km, è adattissimo alle caratteristiche dello slovacco. I corridori affronteranno diverse asperità, anche se le più dure sono concentrate nella prima parte.  La corsa iridata si concluderà all’interno di un circuito da ripetere per ben sette volte, con uno strappo dalle pendenze non impossibili ma che potrebbe fiaccare i velocisti puri.

Peter Sagan è senza ombra di dubbio uno dei grandi favoriti per il Mondiale. Lo slovacco ha vestito la maglia iridata per ben tre volte. Ha vinto consecutivamente dal 2015 al 2017 rispettivamente a Richmond, Doha e Bergen. 

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Foto: Pier Colombo