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Tuffi, Grand Prix Bolzano 2019: l’Italia può esultare, il ricambio generazionale c’è e promette bene. Pellacani e Giovannini fanno sognare

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Il Grand Prix magari non vale una tappa delle World Series, d’accordo, né una prova del campionato del mondo. Ma offre sempre spunti interessanti e uno sguardo sul futuro. L’evento di Bolzano, svoltosi anche in condizione a volte difficili (vedi sabato e domenica, con raffiche di vento) ha regalato all’Italia interessanti certezze sul futuro, nella speranza di ritrovare a breve la migliore Elena Bertocchi, fermata dai noti guai alla schiena. Quanto a Dallapè-Cagnotto, le azzurre sono ancora distanti dalla forma di Rio 2016, ma danno appuntamento a novembre, con grinta, per ritrovare le antiche sensazioni che al momento esistono solo in forma di idea, voglia, coraggio. Conviene dar loro credito, però, dato il palmares. Sarà una sfida interna bellissima e anche dura con Bertocchi-Pellacani, campionesse d’Europa in carica dal trampolino synchro 3 metri. Una sola coppia uscirà vincente.

LAMPI DI GLORIA 

Domenica, nella giornata di chiusura a Bolzano, è arrivato un oro che in ottica Mondiali di Gwangju e soprattutto Europei di Kiev può far sognare, grazie a una coppia mix di esperienza e sfrontatezza. Lo hanno vinto Noemi Batki e Chiara Pellacani – quarte agli Europei di Edimburgo 2018 – dalla piattaforma sincro. Le azzurre – entrambe allenate dal tecnico federale Domenico Rinaldi – conducono una prova con pochissime sbavature (88.80 dopo gli obbligatori), impreziosita dai 65.70 punti del triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato e dai 65.28 del rovesciato carpiato e chiudono con 284.10 punti, dieci in più rispetto alle romene Nicoleta Muscanu e Crina Tofan seconde con 274.96. Una meraviglia, da testare poi al cospetto di avversarie più qualitative. “Una vittoria che trasmette fiducia, anche perché da poco abbiamo ripreso ad allenarci insieme – sottolinea Batki, tesserata per Esercito e Triestina Nuoto e otto medaglie continentali – Adesso intensificheremo la preparazione in vista dei grandi appuntamenti stagionali”. Pellacani: “Benissimo così, queste sono vittoria che fanno morale – sottolinea la 16enne romana, tesserata per MR Sport F.lli Marconi, oro agli eurojrs a Bergen 2017 e campionessa europea in Scozia dal sincro 3 metri con Elena Bertocchi – Siamo state brave, non perfette perchè si può sempre fare di più”. Pellacani al momento sembra più pronta dal trampolino 3 metri rispetto alla piattaforma, quanto meno nel singolo, ma in realtà il potenziale  è enorme ovunque e nessuno al momento le può né vuole impedire di saltare di qua e di là. E se poi le soddisfazioni più grandi arrivassero proprio dai 10 metri?

RITORNI

Finalmente ecco un bel podio griffato dalla coppia ad alto potenziale Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci (Esercito/Cosenza Nuoto), secondi dal sincro 3 metri con 351.33 punti, ventisei in meno rispetto ai colombiani Sebastian Morales e Daniel Restrepo primi con 377.25, con i cinesi Xiaohu Tai e Chao Zhang terzi con 340.59. Lineare e concreta la gara degli azzurri (passano gli obbligatori a quota 93.00), con un doppio salto mortale e mezzo avanti con due avvitamenti ben riuscito (67.32) e un eccellente triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato (66.96). “Rispetto alla prova individuale di sabato, ho fatto dei passi in avanti – sottolinea Tocci, seguito da  Lyubov Barsukova e argento agli Europei in Scozia e a Londra 2016 e bronzo iridato a Budapest 2017 dal metro – Stiamo affinando l’intesa con Lorenzo allenamento dopo allenamento e gara dopo gara. Peccato perchè i sudamericani si poteva acciuffare“. Gli fa eco Marsaglia, già di bronzo dai 3 metri: “Abbiamo sbagliato poco e potevamo anche fare qualcosa in più – sottolinea l’allievo di Benedetta Molaioli, tesserato per Marina Militare – Personalmente sono in fiducia fisica e psicologica; aspetto di vedere quanto valgo ai Mondiali e agli Europei“. Gli azzurri hanno potenziale e tuffi per giocarsela con qualsiasi coppia di vertice, anche assoluta. Ma serve convinzione, fiducia e qualche risultato in più come quello di Bolzano. Avanti tutta.

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FUTURO

Chiara Pellacani ha dimostrato tutta la sua classe infinita conquistando poi un argento pesante dal trampolino 3 metri, in una gara ancora condizionata dalle folate di vento, e, ricordiamolo, prova olimpica.  La 16enne di Roma – tesserata per MR Sport F.lli Marconi, allenata dal tecnico federale e responsabile delle squadre nazionali giovanili Domenico Rinaldi, oro agli eurojrs a Bergen 2017 – termina con 289.90 punti, dopo una prova lineare nella quale spicca un buon doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato (58.50). “Devo migliorare molto, ogni tanto mollo le gambe e questo non va bene, mi penalizza abbastanza. Il punteggio poteva essere anche più alto“. Davanti e dietro all’azzurra due cinesi: oro ad Ying Wei con 294.15 punti e bronzo a Ma Tong con 280.75. Obiettivo, toccare quota 300 punti con continuità da parte di Chiara.

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Faccia da bravo ragazzo, timido quanto basta con il coraggio e la consapevolezza da predestinato. Riccardo Giovannini, al debutto internazionale con la nazionale assoluta, è bronzo a sorpresa dalla piattaforma, alle spalle dei cinesi Song Yuan e Ling Yang rispettivamente primo con 387.30 e secondo con 384.20 punti. Vera grande rivelazione azzurra del 2019. Solida la prova del quindicenne romano – seguito da Fabrizio De Angelis –  che conclude con 367.40 punti ma strappa applausi con  il triplo salto mortale e mezzo indietro raggruppato che vale 79.20 punti. “Sono stato bravo a non farmi condizionare dal meteo, soprattutto dalle improvvise raffiche di vento – sottolinea il tuffatore di Roma – Certo non mi aspettavo di salire sul podio, soprattutto in Italia e contro questi grandi campioni. Sono giovane, ho tanto da imparare e devo fare esperienza, gara dopo gara. Posso solo che migliorare“.

Pellacani-Giovannini, il futuro è tutto vostro, mentre il presente si chiama Tocci-Marsaglia-Cagnotto-Bertocchi-Dallapè. Mica male per un movimento che avrebbe dovuto sentire pesantemente il ritiro dalle scene della leggendaria bolzanina figlia d’arte e che invece cammina con le proprie gambe e a testa alta, dopo aver riaccolto proprio Tania. Il destino è sempre imprevedibile.

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Foto Renzo Brico
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Foto Giorgio Perottino/deepbluemedia.eu

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