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Vela
Vela, Giovanni Soldini: “La barca per me è un piccolo mondo, sui problemi del clima serve un cambio di mentalità”
Giovanni Soldini, simbolo della vela italiana e principale specialista al mondo nelle navigazioni solitarie, è intervenuto al Forum dell’ANSA tenutosi nella giornata di oggi raccontando il proprio rapporto con il mare e con le ultime esperienze affrontate. Il velista milanese ha sottolineato soprattutto l’importanza della tecnologia introdotto dall’America’s Cup e le sue ripercussioni sulla quotidianità: “La tecnologia ha cambiato la nostra vita a terra, ma l’ha cambiata anche in mare. Non dobbiamo averne paura, ma accompagnarla. Se 10 anni fa l’America’s Cup non avesse rivoluzionato il modo di andare a vela, con barche e catamarani che corrono sull’acqua, le cosiddette ‘barche volanti’, oggi non saremmo arrivati a questo punto, vivendo anni super-entusiasmanti“. Le differenze si avvertono in maniera ancora più evidente pensando proprio alle navigazioni solitarie: “La barca è per me un piccolo mondo, dove sono condensati tutti i problemi del mondo: dai rifiuti alla gestione dell’energia, e poi l’acqua, il cibo, l’ordine, la psicologia dei componenti di un equipaggio. Senza dimenticare che, quando si va lontani, si deve essere preparati ad affrontare imprevisti: dalla medicina, ai motori, ai computer. Quando ho fatto il mio promo giro del mondo parlavo con un radioamatore ogni 3 giorni; oggi c’è internet, possiamo mandare video e avere tutte le informazioni meteo, insomma è tutto supportato dalla tecnologia e si è alzata l’asticella“.
Riguardo alla possibilità di prendere parte in futura alle Olimpiadi (Parigi 2024 ha previsto nel proprio programma anche la vela offshore), Soldini si è mantenuto piuttosto distaccato: “Un’esperienza olimpica purtroppo non l’ho mai fatta, ma i grandi velisti sono quelli che fanno tutte le differenti specialità della vela. Ci sono tanti esempi di chi è riuscito a primeggiare, ma non è il mio caso. Io vengo da un altro tipo di cultura ed esperienza. Sono affascinato e so che, all’interno delle classi olimpiche, ci sono tante specificità e tanto talento: non a caso con me hanno spesso navigato tanti velisti diversi che hanno avuto esperienza olimpica“. Relativamente ai prossimi impegni, il velista italiano si è detto pronto per la Transpac Race, la “regata più importante negli Stati Uniti” secondo Soldini, che porterà da Los Angeles alle Hawaii: “Siamo reduci da un anno che è andato molto bene, abbiamo vinto quasi sempre, tranne l’ultimo appuntamento andato male. Partiremo il 13 luglio, sarà una regata problematica, perché attraverseremo il ‘mare di plastica’, quella parte di mare nelle acque del Pacifico tra la California e le Hawaii dove galleggia una gigantesca isola di plastica. Ci siamo preparati a lungo, abbiamo un’ottima barca, ma dovremo essere bravi e fortunati a evitare ogni impatto“. Ricollegandosi al problema climatico, l’uomo simbolo della vela azzurra ha chiuso con un appello ambientalista: “L’uomo si deve rendere conto che così non si può continuare“.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: Guido De Bortoli
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