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Volley, Nations League 2019. Le tre sberle della Russia fanno male ma la crescita passa anche attraverso qualche batosta

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Si è chiusa con la prima netta sconfitta l’avventura dell’Italia di Gianlorenzo Blengini a Ufa in Russia. I padroni di casa hanno inflitto una dura lezione agli azzurri che hanno vista così interrotta la serie di quattro successi consecutivi ottenuta dopo la battuta d’arresto iniziale contro l’Iran. La sensazione è che anche la sconfitta con la Russia possa essere uno di quei passaggi obbligati dell’Italia 2 schierata dal tecnico azzurro in questa prima parte di Nations League. Contro gli Usa (ancora loro schierati con una formazione sperimentale) e poi contro il modesto Portogallo ma anche nel primo set con la Russia si è vista una buona Italia e il bicchiere, partendo da questi presupposti, è pieno per tre quarti. L’ultimo quarto combacia col crollo finale della sfida con i russi che hanno portato a galla il lato arrendevole dell’Italvolley sperimentale.

Tre schiaffoni che possono anche fare bene alla squadra di Blengini nel percorso di crescita di questo gruppo che dovrà fare da supporto ai cosiddetti titolari che fra poco saranno richiamati per una seconda parte di Nations League che potrebbe regalare emozioni e soddisfazioni. L’Italia ha bisogno di questi ragazzi per volare a Tokyo e le risposte, anche a Ufa, sono state per la maggior parte positive. Russo, Cavuto e Nelli, i tre uomini su cui erano puntati i fari degli addetti ai lavori, quelli che potrebbero essere i primi cambi dell’Italia sia al torneo di qualificazione mondiale sia all’Europeo, i due tornei più importanti dell’estate, si sono ben comportati per due partite e mezzo, naufragando nel finale contro la Russia come tutta la squadra azzurra. Personalità, talento, capacità di trovare le soluzioni efficaci anche nei momenti delicati dei vari match: si è visto tanto da parte di questi ragazzi che meritano di far parte delle spedizioni che contano dell’Italia e potrebbero ritagliarsi un ruolo fondamentale nell’eventuale qualificazione degli azzurri alla final six.

Già, perché in prospettiva Chicago nulla è compromesso per gli azzurri che se continuassero con il passo di due successi e una sconfitta in ogni concentramento potrebbero davvero entrare fra le prime sei squadre del torneo in vista della finale e sarebbe un risultato di grande spessore viste le scelte di Blengini non certo solo rivolte al risultato. In Nations League la parola riposo non è contemplata e ora tutti a Varna in Bulgaria per il terzo week end di gare contro Giappone, Bulgaria e Australia: sulla carta tre sfide abbordabili per l’Italvolley che, dovesse confermare la meda dei 2 successi e una sconfitta o addirittura migliorarla potrebbe davvero sognare in grande in attesa del rientro di tutti i big.

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FRoto Fivb

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