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Wimbledon 2019: analisi del tabellone degli italiani. Il possibile cammino di Fognini, Berrettini, Seppi e Cecchinato
Sono ben nove gli italiani che quest’anno godono del diritto di partecipare al torneo di Wimbledon, il terzo Slam della stagione, che si rinnova ogni anno in mezzo alle proprie tradizioni sui programmi, sull’abbigliamento e sulle tante piccole cose che lo hanno reso di culto. Andiamo a vedere, per ciascuno dei nostri rappresentanti, le prospettive. L’ordine che qui si segue è quello del tabellone, e non della classifica.
LORENZO SONEGO
Il torinese, che dopo la vittoria dell’ATP 250 di Antalya sarà numero 46 del mondo da lunedì, affronterà lo spagnolo Marcel Granollers, decisamente non uno specialista dei prati, visto che in carriera è arrivato al massimo al secondo turno a Wimbledon. Potrebbe arrivare un secondo turno ad alto tasso di spettacolo con il francese Gael Monfils (che, nonostante i lunghi anni da professionista, solo lo scorso anno è giunto agli ottavi), e se il nostro giocatore dovesse riuscire a batterlo avrebbe in ogni caso una sfida stimolante dall’altra parte della rete: Felix Auger-Aliassime, Vasek Pospisil (Canada), Grigor Dimitrov (Bulgaria), il promettente Corentin Moutet (Francia).
PAOLO LORENZI
A 37 anni, riesce ancora a entrare in tabellone principale (anche se in questo caso si è giovato del ritiro di Juan Martin del Potro). Non viene, però, dalla più brillante delle proprie stagioni, e per di più deve giocare contro l’undicesima testa di serie, il russo Daniil Medvedev, recente semifinalista al Queen’s. Il pronostico è decisamente chiuso, e non si vede una via d’uscita per lui.
ANDREA ARNABOLDI
Dopo aver superato le qualificazioni, il trentunenne lombardo sfida uno dei suoi colleghi meno giovani, un quarantenne croato che risponde al nome di Ivo Karlovic e che ancora oggi tira giù dai suoi 211 centimetri bordate inarrivabili per tanti. Con le sue molte sconfitte nelle fasi iniziali dei primi turni, però, il bombardiere di Zagabria sembra ormai giunto al capolinea, benché in molti ancora oggi riescano a risolvere le questioni con lui soltanto dopo molti tie-break. Un’occasione, dunque, per il nostro giocatore di cercare una probabile sfida di lusso contro il greco Stefanos Tsitsipas.
THOMAS FABBIANO
Arrivato in semifinale a Eastbourne, non proprio un torneo di bassa qualità, è il pugliese il primo avversario di Tsitsipas. Non si sa quanto possa essere contento il greco, che forse avrebbe preferito esordire contro un avversario meno in forma per prendere confidenza con i sacri prati. Il pronostico rimane ancora a favore della testa di serie numero 7, chiaramente, ma non va dimenticato che un anno fa, di questi tempi, Fabbiano superava Stan Wawrinka, e lo svizzero ai quarti ci è arrivato in passato.
ANDREAS SEPPI
L’altoatesino, con tutta l’esperienza dei suoi 35 anni, può ancora essere una delle note positive dell’Italia sull’erba. Il primo ostacolo, il cileno Nicolas Jarry, non si è finora mai espresso particolarmente bene sull’erba, anche se a ‘s-Hertogenbosch si è tolto lo sfizio di battere Tsitsipas. Il principio rimane però uno: Seppi bisogna saperlo battere, perché il bolzanino difficilmente perde da solo. Al secondo turno troverebbe l’argentino Guido Pella, che nonostante il terzo turno ai Championships di un anno fa non è esattamente un estimatore della superficie, e al terzo il sudafricano Kevin Anderson, che però è al rientro e potrebbe anche perdere prima. Qualche speranza di ottavi, in sostanza, con un po’ di fortuna, c’è.
SALVATORE CARUSO
Ritorna la sfida con il francese Gilles Simon a poche settimane dal secondo turno del Roland Garros: anche in quel caso il siciliano arrivava dalle qualificazioni, prima di battere lo spagnolo Jaume Munar e non far capire nulla al transalpino per due set, prima di finirlo al terzo. Difficilmente Simon avrà dimenticato quel capitombolo, e non sembra facile rivedere Caruso vincitore, ma sperare non costa nulla. Potrebbe, in quel caso, arrivare un tabellone di discreto interesse.
FABIO FOGNINI
Il problema, per il numero uno d’Italia, arriva direttamente all’esordio: si chiama Frances Tiafoe, risiede a Orlando e quest’anno in Australia ha ottenuto il suo primo quarto di finale in uno Slam. Già al terzo turno a Wimbledon un anno fa, è l’ostacolo più pericoloso per il ligure nella possibile strada verso gli ottavi (che potrebbe essere intricata, ma non ingestibile). Servirà una più che buona versione di Fognini per tenere a bada l’americano, anche se la preparazione di quest’ultimo non è apparsa delle migliori sui prati.
MARCO CECCHINATO
A un anno di distanza, trova lo stesso avversario, Alex de Minaur. Le parti si sono però invertite: stavolta la testa di serie (numero 25) è l’australiano, dopo il tonfo dell’azzurro all’esordio al Roland Garros, dove difendeva la semifinale. L’anno scorso fu il promettente aussie a vincere in quattro set, mentre il precedente più vicino, sulla terra rossa di Roma, ha parlato italiano in tre set. Finora, però, de Minaur non è andato benissimo nei tornei preparatori.
MATTEO BERRETTINI
Dopo il cambio di avversario determinato dal ritiro di Borna Coric, il primo turno lo vede esordire con lo sloveno Aljaz Bedene, quasi di casa a Wimbledon perché ha gareggiato per anni per la Gran Bretagna, poi abbandonata a causa dell’impossibilità di giocare in Coppa Davis per il Paese in cui risiede dopo lunghissime vicende. Potrebbe essere il romano l’ultimo avversario nella carriera del cipriota Marcos Baghdatis, ammesso che questi batta il canadese Brayden Schnur. Al terzo turno potrebbe esserci (ma non è detto) l’argentino Diego Schwartzman, e agli ottavi un fascinoso confronto con Roger Federer: lo svizzero ha di recente elogiato il grande cammino dell’azzurro, che arriva da otto match vinti di fila sull’erba prima di essere fermato in semifinale a Halle dal belga David Goffin.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse