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Basket femminile: c’è un’Italia che fa ben sperare. La classe 2002 ha già due Europei in tasca, e molte già sono in Serie A1

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L’Italia del basket femminile sta scoprendo di avere, potenzialmente, una generazione che può darle un gran numero di soddisfazioni. Si tratta dell’annata 2002, il cui blocco è risultato fondamentale per la vittoria degli Europei Under 18 ieri a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina. Si tratta, del resto, di un gruppo che ha già avuto la possibilità di godersi il successo continentale Under 16 a Kaunas lo scorso anno e di chiudere con un dignitosissimo quinto posto i Mondiali Under 17, sempre un anno fa.

Delle ragazze allenate da Roberto Riccardi, molte calcano già i campi di Serie A1 con buonissimi risultati. L’esempio più conosciuto è quello di Ilaria Panzera, MVP di questi Europei con pieno merito. A 14 anni già teneva il campo benissimo in A2, quest’anno, sotto la guida di Cinzia Zanotti (che ha già cresciuto Cecilia Zandalasini e tante altre) al Geas Sesto San Giovanni, è arrivata a mettere insieme quasi 5 punti e 1.6 assist di media a gara, il tutto contro giocatrici anche infinitamente più esperte di lei. Sarà interessante osservarne la crescita, perché possiede sia una grande visione di gioco che la capacità di trovare moltissime soluzioni offensive, e i suoi margini di miglioramento sono enormi.

Nel miglior quintetto della manifestazione è entrata anche Caterina Gilli, già MVP con l’Under 16 in Lituania. Anche lei ha giocato minuti importanti a Vigarano, chiudendo a quota 3 punti e 3.4 rimbalzi a gara. C’è chi ha giurato di vedere in lei le movenze della Chicca Macchi dei primi tempi, ma senza per forza arrivare a citare una leggenda della pallacanestro italiana femminile si può osservare senza timore di smentita come Gilli abbia dei movimenti che anche tra le junior non sono troppo comuni.

Un’altra giocatrice da tenere d’occhio, sebbene sia rimasta fuori di un niente dal miglior quintetto, è Giulia Natali: realizzatrice assai prolifica nella manifestazione, ha confermato una tendenza che ha già in campionato, con 5.8 punti di media. Miglior realizzatrice azzurra degli Europei con 12 punti a gara, Natali è tra i più importanti talenti offensivi delle generazioni giovani che puntano, un giorno, ad affiancare Sottana, Zandalasini, Penna e compagnia.

La finale, però, non sarebbe stata vinta senza il contributo di Alessandra Orsili. Già protagonista in A2 a Civitanova Marche, nella prossima stagione giocherà a Lucca insieme a Silvia Pastrello (in grado più volte di fornire equilibrio alle azzurre). Play spesso funambolica, ha anche un’ottima capacità di far giocare le sue compagne, ma quel che non guasta è la mancanza di paura nel prendersi responsabilità quando i momenti si fanno importanti. Accanto a Orsili, Beatrice Stroscio (2001) è stata in grado di fornire minuti di qualità, cosa che a Ragusa potrebbe esser stata favorevolmente osservata.

C’è poi il capitolo Meriem Nasraoui, una di quelle che si vorrebbero sempre nel roster quando c’è da lottare e prendersi dei punti importanti. Quest’anno in doppio tesseramento tra Elite Basket Roma (A2) e Bull Basket Latina (B, dove ha giocato di più), ha messo in chiaro ancor più di un anno fa a Kaunas che è perfettamente in grado non solo di reggere il confronto con le pari (o maggiori) di età, ma anche di dare contributi importantissimi. Basta vedere la prima metà di gara con la Spagna, nei quarti, ma è soltanto l’esempio più fulgido delle sue capacità.

Da non dimenticare, infine, Martina Spinelli, che pur essendo stata sottotono avrà altre occasioni per rifarsi, e le giocatrici che hanno visto in misura un pochino minore il campo: Francesca Leonardi, Lucia Savatteri, Silvia Nativi e Clara Rosini.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FIBA Official Website / Women’s Eurobasket Under 18 2019 fiba.basketball

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