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Basket, Mondiali 2019: come cambierebbe l’Italia senza Nicolò Melli? Le soluzioni tattiche a disposizione di Sacchetti
Ormai è l’argomento di questi giorni: la possibile assenza di Nicolò Melli ai Mondiali di Cina 2019. I postumi dell’operazione al ginocchio sono in continua fase di valutazione da parte dello staff azzurro, ma non filtra ottimismo dalle parti degli ambienti della Nazionale in merito alla presenza del giocatore da poche settimane firmato dai New Orleans Pelicans, in NBA.
Per il momento l’intenzione di coach Meo Sacchetti è di tenere nella lista il lungo azzurro, senza sostituirlo. Certo è che, se si dovesse concretizzare la sua assenza e non si dovesse far ricorso a ulteriori elementi rimasti fuori dai 19 dell’Italia a Pinzolo, da Achille Polonara in giù, allora il problema sotto canestro dell’Italia diventerebbe piuttosto grave. Di centri puri ce ne sono solo due. Uno, Paul Biligha, è stato quasi dimenticato da Walter De Raffaele a Venezia con il procedere del campionato, mentre in Nazionale ha spesso offerto tanta intensità. L’altro, Amedeo Tessitori, appare limitato nel possibile utilizzo a questi livelli, dato che la massima parte della sua esperienza è stata finora in Serie A2, pur fruttifera.
C’è chi ha lanciato una possibile provocazione che potrebbe forse non essere poi tanto azzardata: e se venisse utilizzato Danilo Gallinari da 5 atipico? Certo, sotto canestro andrebbe a soffrire con gente che è del ruolo, ma non sarebbe da sottovalutare la possibilità che metta in crisi i suoi dirimpettai portandoli lontano dal canestro, creando dunque soluzioni offensive per i suoi compagni. L’alternativa, del resto, è il già citato Biligha, che di difficoltà contro, per esempio, Nikola Jokic ne avrebbe non poche. Lo spot di 5 potrebbe occuparlo, sebbene per pochi minuti, anche Brooks. In entrambi i casi, bisognerebbe aprire un capitolo sull’aggiunta di un ulteriore lungo nella squadra. Sacchetti potrebbe inserire il suo uomo di fiducia a Cremona, Giampaolo Ricci, proveniente da una stagione eccezionale per rendimento in rapporto ai minuti giocati, oppure il figlio Brian, che ha zittito parecchie critiche nel match d’andata contro la Lituania, e del quale non va sottovalutata la capacità di far spogliatoio. Una dote, questa, che troppo spesso è sottovalutata, ma che ha spesso dato forza a squadre con un tasso tecnico magari non elevatissimo rispetto alla concorrenza.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo