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British Open 2019: i favoriti. Francesco Molinari difende il titolo, ma Rory McIlroy si presenta come uomo da battere

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Per la prima volta nella storia del golf, sarà un giocatore italiano, Francesco Molinari, a cominciare la difesa di un titolo Major quando, alle 7:35 di domani, prenderà il via l’edizione numero 148 dell’Open Championship, che fuori dai confini britannici è più conosciuto come British Open. Per la seconda volta si va in Irlanda del Nord, al Royal Portrush Golf Club, che ha atteso ben 68 anni prima di riavere il torneo sul proprio percorso, modificato per l’occasione in diverse sue parti.

Non sarà, quella di Molinari, una difesa semplice: gli contenderanno il titolo tutti i grandi del golf, con particolare riferimento a Brooks Koepka e Dustin Johnson, protagonisti di un duello nel duello relativo al numero 1 mondiale. Le chance di Johnson, comunque, sono limitate al solo caso della vittoria, e potrebbe non bastare: serve infatti che Koepka non si classifichi secondo in un gruppo di almeno cinque giocatori o terzo almeno in coppia con chiunque altro.

Portrush porta bei ricordi anche a Rory McIlroy, che l’Open vuole rivincerlo a cinque anni di distanza dal suo (per ora) unico trionfo. Il nord-irlandese, a 16 anni, quando era dilettante, tirò fuori il miglior giro mai fatto registrare su questo percorso: un 61 che fece capire al mondo quanto grande fosse il suo potenziale, poi effettivamente espresso. McIlroy è forse il vero favorito numero uno, per la forma recente mostrata e perché dopo la sua vittoria (e l’assenza del 2015 a St. Andrews) ha infilato un quinto, un quarto e un secondo posto. In breve, è il suo miglior Major per rendimento complessivo assieme al Masters, che pure non ha mai conquistato.

C’è un campo di aspiranti alla vittoria molto variegato in quest’occasione: oltre a McIlroy, ed evidentemente ai primi due giocatori del mondo, non si può dimenticare tutta la pattuglia americana, con Tiger Woods, Matt Kuchar, Xander Schauffele e Gary Woodland in testa. Sarà interessante osservare anche il torneo di Justin Rose, ma più dell’inglese potrebbe fare rumore Jon Rahm: lo spagnolo sembra sempre più lanciato verso un primo successo Major che inizierebbe a consacrarlo definitivamente tra i grandi. Attenzione anche a un giocatore considerato da pochi, ma che sta attraversando un momento di forma spettacolare: l’austriaco Bernd Wiesberger, che negli ultimi due tornei delle Rolex Series, l’Irish Open e lo Scottish Open, ha messo insieme secondo e primo posto, salendo in due settimane fino al 40° posto nel ranking mondiale.

Capitolo italiani: Andrea Pavan potrebbe, vista la qualità di alcune delle sue ultime uscite (tra cui la vittoria al BMW International Open), pensare di lottare non tanto per la vittoria quanto per le posizioni di rilievo, mentre per Nino Bertasio è difficile predire cosa possa comportare l’esordio a livello Major.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Debby Wong / Shutterstock

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