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British Open 2019: Shane Lowry è Champion Golfer of the Year! Francesco Molinari rimonta 43 posizioni ed è 11° con un grande ultimo giro. 72° Bertasio
Shane Lowry è il nuovo Champion Golfer of the Year. L’irlandese trionfa all’Open Championship 2019, con un ultimo giro in cui mai è in discussione la sua supremazia nel torneo, che chiude a -15 (+1 di giornata, 67 67 63 72 in totale). Grandissima è la gioia sua e dell’Irlanda, che non vedeva un vincitore di Major dal 2008, quando Padraig Harrington, nel suo miglior momento della carriera, ne conquistò tre in poco più di un anno, di cui due Open. Ancora più significativo è il fatto che il successo l’abbia ottenuto sull’isola irlandese, in quella Portrush che è poco più di 200 km più a nord rispetto alla sua città di nascita, Mullingar.
Per Lowry si tratta della più grande vittoria della sua carriera, che sorpassa quella ottenuta al WGC-Bridgestone Invitational 2015 (che, ironia della sorte, si giocherà la prossima settimana, sotto il nuovo nome, per motivi di sponsor, di FedEx St. Jude Invitational). Questo risultato lo porta al 17° posto nel ranking mondiale, con cui eguaglia la sua precedente miglior classifica. Si avvera così l’incredibile dato statistico che su Twitter era stato fatto notare da esperti del ranking: Lowry è la media esatta della posizione nella classifica globale da quando esiste (numero 33) e dell’età dei vincitori (32.4 anni) da quando l’Apollo 11 ha compiuto l’allunaggio.
Al secondo posto, e mai in grado di avvicinarsi realmente a Lowry, si classifica Tommy Fleetwood: l’inglese chiude a -9, con un ultimo giro da +3 (68 67 66 74), seguito da Tony Finau, capace di rimontare cinque posizioni e chiudere a -7 (68 70 68 71), ma non di impedire che, questa volta, un non americano trionfi nell’anno in cui gli Stati Uniti avrebbero potuto replicare l’en plein del 1982, in piena era Tom Watson.
Quarto posto per Brooks Koepka, che consolida la leadership mondiale con questo -6 e un anno mostruoso a livello Major (secondo, primo, secondo e quarto), e per Lee Westwood: l’inglese, a 46 anni, dimostra ancora una grandissima competitività. Bel recupero per lo scozzese Robert MacIntyre, che finisce sesto a -5 assieme agli inglesi Danny Willett e Tyrrell Hatton e all’americano Rickie Fowler, che ritorna ottimo protagonista in un torneo di questo livello. Decima posizione ancora a stelle e strisce, con Patrick Reed a -4.
Le condizioni particolarmente difficili della seconda parte della giornata hanno messo in crisi moltissimi giocatori, con casi eclatanti (Justin Rose, Jon Rahm, Jordan Spieth per citarne alcuni, tutti in grande difficoltà nelle ultime 18 buche), se non addirittura ignobili, come quello di J. B. Holmes, in testa per due giri e crollato con un +16 che lo spedisce al 67° posto a +6, dal 3° che occupava dopo i primi tre giri.
Di tutto questo, nella mattina e nel primo pomeriggio, sa approfittare un ottimo Francesco Molinari, che lascia un segno tangibile sulla Claret Jug che si sarebbe apprestato a passare di mano poche ore dopo. Il torinese è autore del miglior giro di giornata in -5, con un eagle (alla buca 12), tre birdie e nessun bogey: rimonta ben 43 posizioni e finisce all’undicesimo posto con un complessivo -3. Non solo: il risultato gli consente, in combinazione con il taglio di Bryson DeChambeau di due giorni fa, di tornare in sesta posizione nel ranking mondiale. Per l’altro italiano in gara, Nino Bertasio, l’avventura a Portrush si chiude con un +5 odierno e un +9 totale, al 72° posto insieme al giapponese Inamori.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse