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“Chiuso per Mondiali”, 20 luglio. Le mie vigilie, fra Mary Poppins e Bugs Bunny. I pronostici: le staffette azzurre presenti possono fare molto bene

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Ex capitano della nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici  e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione,  è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju

LA MIA VIGILIA: NAIL ART E MARY POPPINS

Non è facile per un atleta gestire i giorni che precedono un grande appuntamento. Sempre alla ricerca delle migliori sensazioni, del tempo in allenamento che confermi lo stato di forma, attenti a non stancarsi e a rimanere concentrati ma senza farsi sopraffare dalla tensione. Sono sempre stata riconoscibile dalle unghie lunghe e curatissime. Ormai è quasi normale vedere mani super colorate, con disegni o bandiere, ma prima era un segno distintivo di pochissime atlete. Le nail spa non erano così famose e comunque per me laccare le unghie era un vero e proprio rito pre gara. Azzurro Italia o semplici con il “french” e soprattutto “home made”. Passavo in genere cosí la sera prima della competizione, a mettere lo smalto e a preparare la borsa nei minimi dettagli. Essere sicura di avere tutto con me era fondamentale: cuffie, occhialini e costumi di riserva, integratori e guanti. La mia borsa assomigliava un pò alla borsa di Mery Poppins e prepararla mi aiutava a entrare nel mood gara. Mi sono spesso chiesta come facevano altri atleti ad arrivare in vasca con zaini quasi vuoti. Nel nuoto non c’è bisogno di molto per gareggiare e gli atleti dovrebbero essere preparati a non farsi deconcentrare dagli eventi esterni, eppure mi ha sempre messo sicurezza sapere di avere tutto con me.

IO ERO BUGS BUNNY….

È nei giorni che precedono l’evento che allenatore, fisioterapisti e compagni di squadra fanno il lavoro piu’ importante e delicato. Fisio e coach diventano spesso psicologi sopraffini, o così dovrebbe almeno essere, ascoltano, tranqillizzano, a volte cambiano i tempi, a volte perdono la pazienza. Quando sono arrivata all’Aurelia Cesare mi chiamava bugs bunny, per il mio nervosisimo e per la mia insicurezza. Ricordo la partenza prima dei campionati italiani di Bari, non era un mondiale, i mondiali si erano svolti a Perth a gennaio e io non mi ero qualificata, non c’erano altri eventi internazionali e per me il campionato italiano rappresentava l’obiettivo dell’anno. “Non prendevo acqua” e i tempi non erano esattamente quelli che mi aspettavo. Ho ancora chiara in mente la scena, io seduta sul blocchetto a guardare la vasca, mi giro verso il mio allenatore e comincio: “Io non parto” Cesare, non sapendo forse più cosa dire mi risponde con estrema calma:” Va bene, non partire”. Tornai da Bari con 5 titoli assoluti e un argento. Poi negli anni ho imparato a gestire la tensione, e anzi entravo quasi in letargo, chiedevo di fare “la bustina da te” in allenamento, semplicemente immersa nell’acqua per non affaticarmi e dormivo tantissimo. Ogni atleta ha un rituale diverso che arriva fino al momento dello start. Provate a osservarli nei prossimi giorni, guardate i loro gesti mentre si avvicinano al blocco, la prestazione inizia ben prima del tuffo di partenza.

LE STAFFETTE. LA 4×100 MISTA DONNE DEVE CREDERCI

Molto divertenti saranno le staffette, “fritto misto” compreso. L’Italia al femminile sarà impegnata solo nella staffetta mista, dove però sarà molto competitiva. Un quartetto composto da Panziera, Castiglioni o Carraro, Di Liddo o Bianchi e Pellegrini con la frazione a stile libero probabilmente la più “debole” del quartetto. Difficile immaginare una rimonta di Federica su Campbell o Manuel, più reale vederla lottare con la Russia anche se la loro frazione a rana è decisamente più veloce della nostra, senza nulla togliere alle ragazze. Io comunque un pensierino lo farei o così almeno dicono le foglie del te.
Le altre staffette al femminile vedono l’Australia nettamente favorita nella 4×100 stile libero con America e Olanda all’inseguimento, mentre la 4×200 regalerà una gara avvincente fino all’ultima bracciata. L’Australia infatti potrà schierare due frazioni da 1.54 al via e inserire altre due frazioni da 1.56, gli States giocano il jolly Ledecky e troveranno sicuramente altre tre frazioni competitive tra tutte le componenti del roster e la Cina è da sempre una delle nazioni da battere in questa staffetta, pur cambiando ogni volta le atlete in gara.

4X100 MISTA UOMINI: SERVE UN CAMBIO DI PASSO ANCHE MENTALE

Con i maschi saremo invece presenti e competitivi su tutte e tre le staffette. Nella staffetta mista potremo contare su Ceccon, Scozzoli o Martinenghi, Codia e Miressi. E’ vero, servirebbe un bel salto di qualità da parte di Ceccon per rendere questa staffetta davvero pericolosa , ma le altre tre frazioni sono molto interessanti. D’altra parte anche la Gran Bretagna parte con il gap iniziale del dorso, certo può contare con un differenziale a rana di due secondi sugli avversari, ma come disse Totò “ è la somma che fa il totale”. Favorita comunque rimane la squadra americana.

4X100 STILE. PODIO LONTANO MA MAI DIRE MAI

Nella staffetta veloce invece schieremo Miressi, Condorelli, Bori, Frigo e Dotto, quale sarà il quartetto finale lo decideranno le batterie. La domanda da porre alle foglie del te è: riusciranno i nostri eroi a lottare per il podio? Stati Uniti e Brasile possono contare su due quartetti molto forti e compatti con prestazioni tutte al limite dei 47 secondi, il quartetto russo ha trovato la stella in Grinev, che con il suo 47.4 li pone come avversari per l’oro, l’Australia ha ritrovato Chalmers ma le altre tre frazioni sono leggermente più deboli. Cinque squadre per tre posti, più che la sfera di cristallo servono carta e calcolatrice perché potrebbe essere questione di centesimi.

QUANTE PROSPETTIVE PER LA 4X200 

I conti sembrano essere più semplici nella 4×200 dove l’Australia ha quattro atleti nei primi dodici al mondo, il che mi fa pensare che partano da favoriti assieme ai russi, che di atleti nei primi dodici ne hanno due e il terzo e il quarto nei primi sedici, ma hanno comunque la miglior prestazione stagionale con Malyutin. Gli Americani da qualche anno non trovano duecentisti di spessore mondiale ma in qualche modo riescono a costruire un quartetto da podio, La Gran Bretagna potrà contare su Scott e Guy per cercare di bissare il risultato di Budapest. E noi? Megli, Di Cola, Ciampi e Ballo con il possibile inserimento di Gabriele Detti rappresentano una staffetta che è stata letteralmente ricostruita negli ultimi anni e che vuole ritornare a dire la sua in campo mondiale.

CHE BELLO IL “FRITTO MISTO”!

Non potevo chiedere chiusura migliore della mia guida sui mondiali delle staffette miste, l’ormai goliardicamente ribattezzato “fritto misto”. Sarà che ora la staffetta mista mista farà parte del programma olimpico ma personalmente mi sono sempre piaciute, so di andare un po’ contro corrente rispetto ai puristi del nuoto, ma i recuperi in extremis nelle ultime frazioni sono sempre spettacolari. La regola vorrebbe che nelle prime due frazioni si schierassero gli uomini, per permettere alle donne di nuotare in acque ferme, regola che viene rispettata sempre nella mista stile, mentre nella mista mista viene favorita la miglior somma a prescindere dall’ordine dei frazionisti. L’Australia parte da protagonista nella mista stile, potendo schierare due delle migliori stileliberiste nelle donne con Cate Campbell e Mckeon, o all’occorrenza con Bronte Campbell, e uno tra i migliori negli uomini, Chalmers, una quarta frazione da 48 sicuramente non le mancherà. Dietro di lei gli Stati Uniti, con Dressel accompagnato da un altro 47 e basso a scelta e Simone Manuel che potrà invece contare su Comerford. Sulla carta sono un po’ più deboli ma sono i campioni uscenti. Anche l’Olanda e il Canada possono contare sulle due frazioni femminili importanti, mentre la Francia ha quattro frazioni ben equilibrate con Bonnet –Gastaldello per le donne e Metella – Mignon per gli uomini. L’Italia potrebbe schierare due frazioni maschili importanti ma, tranne girare Panziera a pancia in giù, che non sarebbe comunque soluzione da sottovalutare, manca la quarta da affiancare a Pellegrini.
Dicevamo che nella mista mista si predilige la somma. Difficile migliorare la somma degli Stati Uniti che hanno come unici rivali i canguri. Gli australiani proveranno a infastidirli, puntando sulla sfida Murphy o Grevers contro Larkin e un’ultima frazione di Cate Campbell che possa fare la differenza. Per il resto il campo è quanto meno aperto. I cinesi possono sempre riservare molte sorprese, i britannici giocano il jolly Peaty, i russi hanno una buona scelta e l’Italia un quartetto che potrebbe essere composto da Panziera, Martinenghi o Scozzoli, Codia e Pellegrini oppure optare per la rana al femminile e chiudere con Miressi, ma sarebbe troppo svantaggioso far nuotare le due ragazze in mezzo alle onde. La difesa o l’attacco di Federica sarà contro quasi tutte donne, solo la Russia potrebbe decidere di schierare Grinev a stile libero e assicurare un po’ di spettacolo.
Ora non vi resta che armarvi di una buona sveglia per assistere alle batterie e magari giocare con noi al fantanuoto e mandarci le vostre previsioni. Buono spettacolo!

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