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“Chiuso per Mondiali”, 23 luglio. Orgogliosa della “mia” Nazionale in rosa! Simona imperiosa, Martina innamorata e vincente, Federica sorprendente: che spettacolo!!!

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Ex capitano della Nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici  e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione,  è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju

LA “MIA” NAZIONALE IN ROSA: CHE ORGOGLIO!

Una Nazionale colorata di rosa, difficile spiegarvi quanto questo possa essere emozionante per chi ha lottato in tempi diversi perché il movimento potesse crescere. Mi perdoneranno Scozzoli, Burdisso, Martinenghi e Megli se dedicherò loro solo poche parole, ma quello che sta succedendo in questi giorni in vasca per l’Italia al femminile riscrive i libri di storia ed è un momento che è d’obbligo sottolineare. Siamo al terzo giorno e il primo oro mondiale è targato al femminile, contornato da un bronzo, un quarto posto e un’altra finale conquistata. Tutto sempre in rosa. E il rammarico di non aver visto Margherita nella finale dei 100 dorso è oggi ancora più grande. Gli americani non parlano mai a caso e se hanno coniato la frase “se hai una corsia hai una possibilità” l’esperienza la dice lunga: al di là dei pronostici e dei tempi nuotati fino alle semifinali, le medaglie vengono assegnate dal solo risultato della finale, e oggi il risultato dei 100 dorso donne diceva che, tempi alla mano, le più forti non erano così inarrivabili.

SIMONA QUADARELLA IMPERIOSA

L’inno italiano mi emoziona sempre, quando hai la possibilità di ascoltarlo in vasca con tutto il pubblico che applaude, è quasi estasiante. Non ho mai nuotato con Simona Quadarella, ma ho condiviso allenamenti e competizioni con il suo allenatore, Christian Minotti, e quindi seguire le sue gare ha un pathos diverso. Oggi è stata imperiosa, se ti ritrovi a essere improvvisamente la favorita, puoi sentirti in qualche modo obbligata a vincere in assenza della grande avversaria, una tensione che può farti perdere concentrazione, spingerti a impostare la gara su ritmi diversi da quelli allenati. Simona è riuscita invece a vedere una possibilità che sembrava non poter esistere neppure nei migliori sogni. Non che con questa Ledecky in acqua non sarebbe stata in grado di vincere comunque, ma con la miglior Ledecky le possibilità erano onestamente ridotte quasi a zero. Lo scontro è rimandato a Tokyo, ora godiamoci questo inno.

MARTINA CARRARO: AMORE E MEDAGLIE

Martina invece ha una storia che parte da lontano, iniziata con i costumoni e con i costumoni sembrava inizialmente essere terminata. Poi ha trovato l’amore, e non ne ho mai parlato con lei, ma l’impressione è che la stabilità nella vita privata le abbia portato consapevolezza e spronata a raggiungere limiti che forse neppure lei pensava in passato di poter portare così lontani. Al movimento femminile, Federica a parte, a volte è mancata questa consapevolezza che ora invece ritrovo con piacere in tutte le nostre atlete. Simona che sa e vuole vincere, Arianna che piange perché malgrado la stagione piena di problematiche fisiche è delusa dal non riuscire a ripetere la prestazione dello spareggio, Elena che ieri gioisce di un quarto posto con la certezza però di valere un po’ di più.

FEDERICA PELLEGRINI SORPRENDENTE MA DOMANI GIOCHERA’ A CARTE SCOPERTE

E poi c’è Federica. In termini di consapevolezza non è certamente mai stata seconda a nessuno. Pur avendo mostrato i suoi punti deboli alle Olimpiadi, è nuovamente li. Fortunata? Indubbiamente il campo gara è drasticamente diverso da quello che si prospettava alla vigilia. Tre avversarie fuori e una non in gran forma e questo certamente aiuta a rimanere più tranquilli, ma non è un suo demerito. E potendo mettere pressione alle avversarie lo fa. Si aspettano tutti un passaggio calmierato ai 100 da lei e lei invece stravolge le carte in tavola e passa davanti, non permette alla Titmus di innervosirla. Avete visto lo sguardo dell’australiana mentre legge i tempi sul tabellone alla fine delle semifinali? E’ di quelli che non capiscono cosa sia successo in gara. Non credo fosse quello che si aspettava, se non aveva considerato Federica tra le possibili avversarie ha commesso un grave errore di valutazione. L’unico lato negativo è che ora sa cosa aspettarsi domani.

MA SI’! FANTASTICI ANCHE I MASCHIETTI!!

Non posso chiudere senza fare i complimenti a Megli, i centesimi che lo hanno separato dal podio pesano davvero tantissimo, e a Scozzoli che ha saputo ritrovare finalmente la nuotata dei 50 quando serviva. Innegabile che da Martinenghi ci si aspetti molto di più, il primo a volere di più è lui stesso, le sue stagioni sono costellata già da molteplici infortuni malgrado la giovane età, ma con una carriera iniziata come la sua a battagliare con Andrew, ci dispiace ora vedere l’americano giocarsi podi mondiali e vedere lui uscire dalle semifinali. Burdisso merita una riflessione. Ci ha fatto vedere in altre situazioni che è in grado di estrarre il coniglio dal cilindro, domani quel coniglio ha dimostrato di avere le orecchie già fuori dal cappello, proviamo a estrarlo mettendoci se non altro tutta la convinzione?

 

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