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“Chiuso per Mondiali”. La delusione non va nascosta: brave Arianna e Giulia! I pronostici dei misti: o torna Lochte o non mi diverto, però… Ilaria…

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FRANCHEZZA E DELUSIONE

Gli atleti sono generalmente scaramantici e difficilmente dichiarano i loro veri obiettivi alla vigilia di una grande manifestazione, ammettere però con un sorriso al termine della gara, che il risultato è diverso da quello atteso e non è soddisfacente, lo trovo un segno di maturità. Così, se poche sono le considerazioni tecniche da fare al termine della 5 km donne, vorrei sottolineare il comportamento delle nostre due atlete che in zona mista lucidamente analizzano e tirano le somme, accettando regole e risultato ma riconoscendo, senza troppi giri di parole, che l’obiettivo era un altro. Atteggiamento non così scontato.

LA GARA DI TESTA NON PAGA: CAPITO SPECIALISTI DELLA 25 KM?

Andiamo ora alla competizione. I risultati parlano chiaro ancora una volta: fare da apripista non porta a una prestazione positiva. La Grangeon forse non aveva chiara la lezione dopo la 10 km e si rimette a condurre il gruppo pensando forse che, trattandosi di una gara più corta, non avrebbe pagato lo scotto. La sua connazionale invece, avendo mancato anche la qualificazione olimpica, si guarda bene dal ripetere la strategia, rimane in scia e va allo sprint finale salendo sul podio con chi, come lei, ha nel cambio ritmo degli ultimi metri il marchio di fabbrica. Rachele e Giulia non hanno tra le loro caratteristiche una chiusura veloce, e se nella bagarre della 10 km la Bruni era riuscita a infilarsi, qui è mancato l’ultimo spunto per entrambe, ultimo spunto che il cronometro definisce in sette decimi per una e un secondo per l’altro, questa la distanza dal terzo gradino del podio. Se oggi anche la 25 km presenterà lo stesso scenario, forse potrebbe valere la pena di valutare un lavoro mirato. Ma queste sono considerazione che faranno i tecnici al termine del Mondiale.

I PRONOSTICI DEL MISTI. QUANTA NOSTALGIA PER PHELPS-LOCHTE

Da quando non ci sono più le sfide tra Micheal Phelps e Ryan Lochte i misti al maschile hanno perso un po’ del loro fascino. Avevo chiesto che fossero “ritirati” dal programma almeno i 200misti, come si fa con le maglie dei calciatori o dei giocatori di basket, ma pare non sia fattibile. Andiamo allora a vedere chi saranno i protagonisti di questo Mondiale coreano. Nei 400 la sfida sarà tra Daiya Seto, intenzionato a riuscire prima o poi a vincere una gara, e Chase Kalisz, l’erede di Phelps e campione del mondo  in carica. Verraszto e Litchfield lotteranno per un posto sul podio, ma confido in una grande prestazione del giapponese per rendere questa gara di nuovo appassionante.

Solo il ritorno di Ryan Lochte potrà invece rifarmi innamorare dei 200misti. Considerando che il record del mondo porta il suo nome ed è fissato in 1.54.0 i lettori capiranno perché vedere un primato stagionale a 1.55.72 non faccia sussultare il mio cuore. Per dovere di cronaca comunque l’australiano Larkin si è convertito anche ai misti avendo trovato più di qualche avversario nel dorso, e sarà lui a sfidare Kalisz, assieme al britannico Scott e al cinese Wang che si contenderanno la terza piazza.

LA CERTEZZA KATINKA E LE INCOGNITE CUSINATO E BELMONTE

Sarà la presenza di Ilaria Cusinato invece a rendere interessanti le gare al femminile. Iron Lady Katinka Hosszu , pur avendo trovato degne avversarie nelle ultime sfide tra Rio e Budapest, è indirizzata verso l’ennesimo titolo consecutivo sulle due distanze. A renderle la vita in qualche modo interessante, perché usare il termine difficile con Katinka sembra perlomeno strano, saranno la canadese Pickrem e la giapponese Ohashi, con l’incognita nei 400 di Mireia Belmonte, al rientro nelle competizioni internazionali dopo i problemi fisici delle passate stagioni. E Ilaria? Anche per lei c’è l’incognita del cambio tecnico e del rientro a casa dopo l’ultimo periodo passato al centro di Ostia.

 

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