Fondo
“Chiuso per Mondiali” sabato 13 luglio. “Per il traguardo dove devo andare?” Dal Sudan la storia più bella. I pronostici della velocità in piscina
Ex capitano della nazionale ha partecipato quattro volte ai Giochi Olimpici e cinque volte ai Mondiali. Detiene 55 titoli assoluti e 29 record italiani in gare individuali. Ha conquistato tre argenti ai campionati europei, due ori, tre argenti e due bronzi in tre diverse edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 5 argenti e un bronzo in quattro edizioni delle Universiadi. Esperta di marketing e comunicazione, è stata uno dei volti di Sky Sport ai Giochi olimpici di Londra 2012, ora è commentatrice tecnica per Eurosport. “Chiuso per Mondiali” è la rubrica di Cristina Chiuso per OA Sport durante i Mondiali di Gwangju
FONDO ROMANTICO
Sveglia puntata alle 00:50, inizia così il mio mondiale per seguire le gare del nuoto in acque libere, in attesa del nuoto in corsia. Orario spostato rispetto al programma iniziale che prevedeva una sveglia alle 3, ma noi italiani ringraziamo l’organizzazione. Si comincia con la 5 km al maschile che vede al via Domenico Acerenza e Marcello Guidi. Andiamo subito al risultato finale con l’ungherese Rasovsky, super favorito della vigilia, che conferma il pronostico, Domenico Acerenza chiude in quinta posizione, diciassettesimo Marcello Guidi.
Domenico ha pagato tutta la sua inesperienza, difficile dare un commento tecnico con la regia koreana che, figurine degli atleti in testa a parte, ci fa apprezzare delle panoramiche dall’alto facendo assomigliare il nuoto di fondo a una gara di ciclismo, con il gruppo di testa dove è necessario sgomitare per trovare spazio. Mi sarei aspettata da lui una gara totalmente di testa, tipica dei nuotatori che per le prime volte si affacciano nel nuoto in acque libere, strategia che permette di non prendere colpi e di gestire meglio le andature, rimane invece sempre li con i primi ma senza andare in prima posizione e quando la gara entra nel vivo, con lo “sprint finale” di 1500 metri cerca di tenere il passo dell’ungherese ma poi rimane invischiato nella lotta degli ultimi 3/400 metri e perde la lotta per le medaglie.
Noi perdiamo la lotta assieme a lui, nel senso che non riusciamo proprio a vederli gli ultimi metri, con la regia che indugia sull’ungherese e si perde l’arrivo di tutti gli altri. Chi si perde è anche l’atleta del Sudan, che chiede informazioni ai giudici sulla direzione da prendere, e ci regala un immagine dove lo sport esce dall’idea di prestazione.
I PRONOSTICI DELL’INGEGNERE
Sarà perché sono un ingegnere e analizzare è una mia passione, ma il nuoto per me è sempre stato abbastanza simile a una formula matematica e quando conosci la personalità degli atleti, li vedi nuotare nelle batterie, vedi il loro sguardo, il loro atteggiamento, indovinare cosa riusciranno a fare in finale diventa divertente e in qualche misura semplice.
Questa volta però il gioco si fa più difficile, mancano due settimane dai mondiali, i tempi nuotati in stagione per alcuni atleti possono essere fuorvianti e in alcune gare non è ancora dato da sapere chi gareggerà. Quindi più che a una formula matematica questa volta mi affiderò alle foglie del tè per questa guida semi seria di Gwangju.
50 STILE STELLARI: IO DICO DRESSEL
Andiamo con ordine e iniziamo con la velocità maschile. I 50 sono sempre sorprendenti, basta ripensare alla finale olimpica dove Manaudou è riuscito nell’impresa impossibile: perdere. Manaudou, rientrato alle competizioni, non ci sarà in Korea, peccato per lo spettacolo rimandato e per il pubblico femminile che avrebbe sicuramente apprezzato, e la sfida sarà nuovamente tra Dressel, Fratus e Proud, non me ne voglia Morozov se non lo inserisco tra i super favoriti, ma sulle sue qualità di tenuta dello stress ho oramai più di qualche dubbio. Sul lato Italia rimane al momento un grande punto di domanda legato alle condizioni di Andrea Vergani che comunque ci sarà e potrà provare ad infastidire più di qualcuno. Io comunque con il mio cuore a metà tricolore e a metà stelle e strisce dico Dressel.
Sui 100 la storia si complica un po’ di più per la vittoria, non fosse per altro che se a 18 anni Chalmers ha avuto la testa per mettersi al collo un oro olimpico, lo stress lui sembra saperlo gestire bene. L’australiano ha già nuotato ripetutamente molto veloce quest’anno e ,contrariamente al solito, il team down under ha scelto un campionato di selezione ravvicinato alle gare, un po’ all’americana, salvo che gli americani, puntando all’anno olimpico, hanno fatto le selezioni per i mondiali nel 2018. La sfida vedrà di nuovo Dressel protagonista con il possibile inserimento di Grinev e Chierighini entrambi consistenti quest’anno. Noi puntiamo su Alessandro Miressi chiamato però a fare il definitivo salto di qualità per entrare nel gota della velocità mondiale. Ci vorrà un sotto 48 secondi per arrivare in finale e poi le acque saranno molto agitate, tra chi passa molto forte come Dressel e chi ha ritorni fulminei come Chalmers. Indovinate su chi punto io?
Anche le gare al femminile si presentano come due delle sfide più appassionanti di tutto il mondiale. Reginette del ballo Cate Campbell e Sarah Sjostrom con Blume, Manuel e Mckeon a fare da damigelle d’onore. Difficile dire chi soffra di più i 100 stile libero tra Sjostrom e Campbell, entrambe perdenti a Rio, se mi dovessi affidare ai tempi stagionali dovrei dare come favorita Campbell, ma avrà sconfitto tutti i suoi draghi? Nei 50 la lotta sarà decisamente a 3 con Blume destinata a fare ben più della damigella d’onore. Il suo tentativo di record del mondo dello scorso anno al passaggio dei 100 della semifinale europea, mi fa pensare che si senta in grado di nuotare a quel livello e a fare quindi ben più che la comprimaria. Difficile dare una favorita in questo caso, ma Sjostrom potrebbe confermare l’oro di Budapest 2019.
IL “FATTORE PELLEGRINI” FARA’ ANCORA LA DIFFERENZA SUI 200 STILE? QUANTO CORRONO LE GIOVANI!
In campo italiano non so se Federica Pellegrini deciderà di concentrarsi solo sui 200 stile o nuotare tutte e tre le distanze. Malgrado il netto miglioramento sui 50, la velocità internazionale viaggia su altri binari, ma il lavoro svolto darà i suoi frutti sulla distanza più lunga. E allora parliamo di questi 200 dove il lotto partenti vede la giovanissima Titmus e Mckeon al comando della classifica stagionale con 1.54 seguita da Ledecky e la nostra Federica. Sjostrom non si presenterà malgrado li abbia nuotati durante tutto l’anno, mentre bisogna fare attenzione alla canadese Ruck che potrebbe riservare brutte sorprese. Impossibile chiamare fuori dai giochi Fede ma la vita sarà tutt’altro che facile. Ledecky ha dimostrato di essere battibile, non ha nuotato tempi esaltanti quest’anno ma non ha mai scaricato durante la stagione e ha sicuramente svolto volumi importanti in previsione di Tokyo. Titmus è ancora da scoprire caratterialmente vista la giovanissima età e Mckeon è cresciuta molto soprattutto sulla velocità. Prendiamo i pop corn e ci godiamo la gara facendo i tifosi?
Per leggere i 200 al maschile servono ben più delle foglie del tè, serve più una sfera di cristallo perché, tolto Sun che per “meriti” passati ha qualche possibilità in più, per il resto il lotto partenti è decisamente fitto con 8 atleti racchiusi in 3 decimi, a vedere le liste stagionali guidate dal giovane Malyutin, uno dei tanti “nuovi” nomi che ha proposto in questa stagione il team russo. Rapsys riuscirà a impressionare gli avversari con passaggi da record del mondo? E James Guy avrà trovato il bandolo della matassa e sarà tornato ad altissimi livelli? Mi riservo di rispondere almeno dopo le batterie del mattino. Per noi entrerà in acqua Filippo Megli chiamato a conquistare una semifinale e poi a provare a farci sognare con la 4×200 stile libero. Gabriele Detti inserirà i 200 nel suo prossimo futuro, per ora si godrà lo spettacolo assieme a noi.
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